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Musicisti & Soundtrack

Intervista esclusiva a Stefano Mainetti

A cura di Daniela Sgambelluri

Pubblicato il 07/09/2006

" ... Ho sempre vissuto l'atto del comporre come un'esigenza, qualcosa della quale non posso fare a meno, è con la mia musica che riesco ad esprimere meglio quello che sento e quello che sono. Cercare di mantenere un filo diretto con il cuore e con l'anima, evitando i filtri e i condizionamenti esterni, questo è quello che faccio per rimanere coerente allo spirito che mi ha portato a scegliere questo lavoro ... "Abba' Pater" ... Mai avrei pensato di scrivere musica che avrebbe cantato il Papa, invece fu proprio cosi' ... mi fu chiesto di collaborare ad un progetto su Madre Teresa di Calcutta, in quell'occasione riuscii ad approntare un'orchestrazione particolare grazie a strumenti etnici originari dei più remoti angoli della terra e il bello è che non ho mai incontrato i musicisti, utilizzai infatti un sistema computerizzato chiamato "Rocket Network" che metteva in comunicazione diretta con musicisti dotati dello stesso sistema in altre parti del mondo ... ho scritto quasi tutte le musiche degli spettacoli, i film e le trasmissioni televisive della Premiata Ditta Ciufoli, Draghetti, Foschi, Insegno. Oltre ad essere un caro amico, Pino e' uno dei più importanti collezionisti di colonne sonore al mondo. Ne possiede migliaia e migliaia, e questa sua passione per la musica ci ha sempre legato molto. Il fatto di essere musicale e di avere un buon orecchio si riscontra anche nel suo lavoro di doppiatore, passando da una recitazione comica ad una drammatica con estrema disinvoltura ... I nostri sono i migliori doppiatori al mondo ... uno dei più grandi doppiatori italiani è Giancarlo Giannini ed è anche il mio attore preferito ... Attualmente sto scrivendo le musiche per una fiction televisiva per Rai 1, per la regia di Gianni Lepre. Si intitolerà "Il Segreto di Arianna" e sarà in programmazione la prossima stagione ... Se proprio devo esprimermi su ciò che ho fatto in passato sicuramente la preferenza cade su mia figlia Maria, è la cosa che mi è riuscita meglio! Un meraviglioso intreccio contrappuntistico di beltà e determinazione fortemente voluto e scritto a quattro mani per infinite voci con la sua splendida mamma, mia moglie Elena Sofia ... "

foto intervento DANIELA: Stefano, dando uno sguardo alla sua biografia presente sul suo sito ufficiale "stefanomainetti.com" (link attivo tra i correlati) leggiamo che sin dall'età di sei anni si dedicava alla musica. Si ricorda che tipo di emozioni spingono un bambino così piccolo verso lo studio degli strumenti musicali e verso l'amore per la musica? Da adulto che tipo di passione artistica sta vivendo invece?

STEFANO: Ricordo che a cinque anni mi regalarono una chitarra, non mi staccavo mai da quello strumento così i miei pensarono bene di farmi studiare chitarra classica, più tardi procedendo negli studi, mi resi conto che avrei preferito scrivere qualcosa di mio e quindi cominciai a studiare composizione. Da allora ho sempre vissuto l'atto del comporre come un'esigenza, qualcosa della quale non posso fare a meno, è con la mia musica che riesco ad esprimere meglio quello che sento e quello che sono. Cercare di mantenere un filo diretto con il cuore e con l'anima, evitando i filtri e i condizionamenti esterni, questo è quello che faccio per rimanere coerente allo spirito che mi ha portato a scegliere questo lavoro.

DANIELA: Oggi lei è uno stimato compositore di colonne sonore ricordiamo che è stato premiato per la Migliore Colonna Sonora al XVIII “FANTAFESTIVAL” 1998 per il film “TALOS THE MUMMY”, ha realizzato le musiche per diversi film, fra i quali “THE SHOOTER” di Ted Kotcheff (Rambo) “SILENT TRIGGER” e “TALOS THE MUMMY” entrambi di Russel Mulcahy (Highlander). Sua è la colonna sonora della serie televisiva "ORGOGLIO" miglior tema dell'anno per la fiction italiana al Festival di Ravello 2005. In che modo nascono le sue colonne sonore, da cosa trae ispirazione? Quanto può influenzarla la volontà di un regista oppure viaggia sempre in totale autonomia dal punto di vista musicale?

STEFANO: Per lo più scrivo musica da film, quindi la mia produzione musicale è legata alle immagini. Questo potrebbe sembrare un vincolo, un limite alla creatività musicale ma in realta' è un ulteriore stimolo. Un set è come un pezzo di vita ed il compositore osserva come osserverebbe la realta' ,ne trae spunto e talvolta la scena prende le mosse dalla musica stessa. Più di frequente la partitura si scrive dopo che il film è stato girato, a volte si va di pari passo ed è il sistema che preferisco, essere lì, respirare il set, confrontarsi con il regista mentre vai a caccia di nuove idee, cercare di vivere appieno le emozioni che un film può darti; in questo senso ho sempre avuto una visione del melodramma molto ampia ,inteso come "Camerata dei Bardi", come fusione di varie forme d'arte: recitazione, scenografia, musica. Credo che oggi il cinema interpreti al meglio il concetto di melodramma moderno, quasi una sorta di "recitar cantando" nella migliore tradizione dell'opera italiana.

DANIELA: Cosa consiglierebbe ad un aspirante compositore di soundtrack ? A suo avviso il cimentarsi con colonne sonore di cortometraggi realizzati da filmmaker potrebbe essere un inizio?

STEFANO: Sembrera' strano ma l'approccio con la musica da film non richiede nulla di particolare, voglio dire che un sano studio della composizione (e non è poco) è quello che più serve. Non c'è una buona colonna sonora se non c'è buona musica, è vero però che possono esserci buone partiture che non legano con la scena ma questo dipende dalla sensibilita' e quella non si affina con studi particolari, quella ce l'hai o non ce l'hai. I dettagli tecnici si imparano presto e vanno benissimo i cortometraggi per cominciare a relazionarsi all'immagine.

DANIELA: Stefano, lei è uno dei compositori che ha realizzato il CD “ABBA' PATER” nel quale la voce e il canto del Santo Padre si miscelano con musiche originali. Sul suo sito è anche presente una foto del 1999 con il Santo Padre Papa Giovanni Paolo II. Cosa può raccontarci , che emozione è stata? Cosa può dirci invece riguardo al CD dal titolo Madre Teresa - Elevazioni musicali? Quali suoi lavori ama ricordare maggiormente?

STEFANO: "Abba' Pater" è stata una parentesi imprevista nel mio lavoro. Mai avrei pensato di scrivere musica che avrebbe cantato il Papa, invece fu proprio cosi'. Quando mi contattarono i produttori del progetto stentavo a crederci perchè sapevo che negli anni più volte era stata tentata un'operazione del genere, poi però per motivi vari, alcuni dei quali facilmente immaginabili, si era sempre fermato tutto. Questa volta era diverso, l'input veniva dal Vaticano stesso ed erano stati interpellati molti compositori per realizzare quello che sarebbe stato un cd davvero unico, un cd cantato da Sua Santità Papa Giovanni Paolo II su musiche originali appositamente scritte. Vennero ascoltate molte proposte, in tutto il mondo, alla fine rimanemmo in due: Il maestro Leonardo de Amicis ed il sottoscritto, cosi' ebbi l'opportunità di poter realizzare due brani di mia composizione. L'approccio musicale all'inizio mi spaventava, poi ascoltai semplicemente le parole di quello che è stato il più grande comunicatore del secolo scorso e tutto divenne più facile. Il messaggio era multietnico, senza confini e cosi' anche la musica segui' nella stessa ottica una forma di composizione e di orchestrazione molto "contaminata" da stili diversi, dalle percussioni e i cori africani alle armonie classiche di chiara impronta occidentale,un mix di stili per un messaggio unico nello stesso spirito del messaggio papale. Ci volle circa un anno per portare a termine il progetto ma ne valse la pena, fu una esperienza irripetibile e ancora oggi sono grato a tutti coloro che l'hanno resa possibile: da Padre Borgomeo , allora presidente di Radio Vaticana a Don Giulio Neroni responsabile con Vincenzo Messina della produzione. Con lo stesso spirito mi fu chiesto di collaborare ad un progetto su Madre Teresa di Calcutta, in quell'occasione riuscii ad approntare un'orchestrazione particolare grazie a strumenti etnici originari dei più remoti angoli della terra e il bello è che non ho mai incontrato i musicisti, utilizzai infatti un sistema computerizzato chiamato "Rocket Network" che metteva in comunicazione diretta con musicisti dotati dello stesso sistema in altre parti del mondo: sui loro monitor comparivano le partiture da me scritte e la registrazione veniva trasmessa via internet sul mio computer e sincronizzata in tempo reale sulle basi precedentemente registrate. Era un sistema particolarmente evoluto. Vedo sempre con piacere il progetto che scriverò domani, sono più interessato al futuro, non è un luogo comune, l'ho sempre pensato guardando i film di fantascienza: con la macchina del tempo sarei sempre andato avanti. Se proprio devo esprimermi su ciò che ho fatto in passato sicuramente la preferenza cade su mia figlia Maria, è la cosa che mi è riuscita meglio! Un meraviglioso intreccio contrappuntistico di beltà e determinazione fortemente voluto e scritto a quattro mani per infinite voci con la sua splendida mamma, mia moglie Elena Sofia.

DANIELA: Lei ha composto le musiche di "FINCHE’ C’E’ DITTA C'E SPERANZA IV", “PREMIATA TELEDITTA 2” ... persino quelle presenti sul sito ufficiale di Pino Insegno che oltrechè essere uno stimato comico, attore di teatro e conduttore tv si dedica al doppiaggio prestando la voce ad esempio a Will Ferrell in "Zoolander", a Keanu Reeves in "Belli e dannati" a Will Smith in "Alì" a Brad Pitt in "L'esercito delle 12 scimmie" ... come è nata la sua collaborazione con questo artista?

STEFANO: C'è un giornalista americano che qualche tempo fa ha scritto: …Stefano Mainetti the only man known to have written music for both Lucio Fulci and Pope John Paul II. che piu' o meno in italiano suona così: l'unico uomo conosciuto per aver scritto musica sia per Lucio Fulci (apprezzato regista di horror ) sia per il Papa Giovanni Paolo II. Il Diavolo e l'Acqua Santa. Questa frase mi va proprio a genio perchè una delle particolarita' del mio lavoro è quella di poter spaziare tra generi completamente diversi: dal sacro al profano, dal melo' al comico. Ed è proprio ridendo che conobbi Pino Insegno, vidi uno spettacolo della "Premiata Ditta" e mi divertii talmente tanto che fui io a propormi come compositore per gli spettacoli futuri. Da allora, eravamo alla fine degli anni '80, ho scritto quasi tutte le musiche degli spettacoli, i film e le trasmissioni televisive della Premiata Ditta Ciufoli, Draghetti, Foschi, Insegno. Oltre ad essere un caro amico, Pino e' uno dei più importanti collezionisti di colonne sonore al mondo. Ne possiede migliaia e migliaia, e questa sua passione per la musica ci ha sempre legato molto. Il fatto di essere musicale e di avere un buon orecchio si riscontra anche nel suo lavoro di doppiatore, passando da una recitazione comica ad una drammatica con estrema disinvoltura, a riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che i grandi comici non hanno problemi a cimentarsi in ruoli cosiddetti "seri". E' molto più difficile far ridere la gente, piuttosto che farla piangere!

DANIELA: Può darci una sua personale opinione sul doppiaggio italiano? Quali eventuali attori doppiatori la emozionano maggiormente e perchè?

STEFANO: Quella del doppiaggio è un'arte che in Italia ha toccato vette eccelse. I nostri sono i migliori doppiatori al mondo e ci sono diversi motivi per questo: da noi si guardano poco o niente i film in lingua originale perchè non si ha una buona conoscenza delle lingue straniere, nè è mai stata battuta la strada dei sottotitoli, pratica che invece ha sempre contraddistinto l'Europa dell'est e non solo. Tutto cio' ha avvicinato grandi attori, e sottolineo attori, al doppiaggio. Anche qui come nelle colonne sonore , il problema tecnico (sincroni labiali ed altro) viene metabolizzato presto, quello che invece è impossibile fare è imparare a recitare solo per doppiare. Voglio dire che devi essere soprattutto un attore per essere un buon doppiatore, cosi' come devi essere un musicista per scrivere buone colonne sonore. Non a caso uno dei più grandi doppiatori italiani è Giancarlo Giannini ed è anche il mio attore preferito.

DANIELA: Ha avuto un modello , un compositore al quale si è ispirato? Quanto è importante la musica in un film? Spesso e volentieri "dietro" ad un grande film c'è sempre una importante colonna sonora ... non ho ricordo di grandi film scevri da importanti musiche.

STEFANO: Ho lavorato con molti registi, italiani e non, ma ho sempre anelato a costituire un binomio regista-musicista sul modello di Hitchcock-Hermann, Spielberg-Williams o, per rimanere in Italia, Fellini-Rota o Leone-Morricone. In queste "coppie di fatto" c'è equilibrio, rispetto e sintonia tra immagini e musica mentre traspare una grande complicità di intenti che porta ad un miglioramento degli elementi sia sonori che visivi, fino a raggiungere la massima espressione quando il risultato è superiore alla somma delle singole parti: bella musica, bella scena, ma insieme sono addirittura eccezionali.

DANIELA: La ringraziamo per la sua disponibilità e gentilezza e infine le chiediamo, se vorrà, di anticiparci qualche suo futuro progetto in campo artistico.

STEFANO: Attualmente sto scrivendo le musiche per una fiction televisiva per Rai 1, per la regia di Gianni Lepre. Si intitolerà "Il Segreto di Arianna" e sarà in programmazione la prossima stagione. C'è poi un progetto statunitense su un tema molto particolare... ma di questo, per scaramanzia, ne riparleremo a cose fatte.

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