1° Evoluzione

Le Siloe sono state pensate come un diffusore che dove suonare bene pur con costi il più limitati possibili. Vi sono degli accorgimenti, molto semplici ed economici, che possono migliorare il suono al solo costo di un tempo di costruzione più lungo. Il più importante è il "disaccopppiamento" meccanico del tweeter dal diffusore: partendo dal presupposto che il moto della membrana del tweeter possa essere disturbata dalle vibrazioni prodotte dagli altri altoparlanti, si può tentare di ridurne la quantità trasmessa attraverso il mobile. L’esperienza degli autocostruttori e degli ascoltoni indica che l’uso di semplici accorgimenti, quali l’interposizione di spessori di gomma fra altoparlante e cabinet, porta benefici vantaggi in termini di definizione del messaggio sonoro. In attesa che queste affermazioni trovino un riscontro preciso con misure accurate, abbiamo deciso di proporre un tale accorgimento anche per le Siloe. E' possibile fissare il tweeter senza l’uso di alcuna vite creando una sorta di piccola camera chiusa posteriormente al tw.

L’altoparlante è sostenuto da un particolare mastice molto tenace che assicura, al contempo, lo smorzamento delle vibrazioni grazie alla sua viscosità. Una soluzione semplice che assicura un primo livello di disaccoppiamento e delle differenze lievi, ma udibili, rispetto alla soluzione convenzionale. Il mastice usato mantiene le sue caratteristiche nel tempo e per le temperature che normalmente si incontrano in una normale casa europea, essendo stato progettato per l’uso automobilistico (viene usato dai carrozzieri), quindi per una escurzione termica ben maggiore. Il montaggio è molto semplice: si fanno due piccoli anelli con il mastice (ha la consistenza della plastilina), uno del diametro di circa 5 cm e di 5 mm di spessore, l’altro di diametro di circa 7 cm e di 1 mm di spessore. Il primo va incollato sul fondello del tweeter, l’altro sulla parte interna della flangia, senza schiacciarli. Allacciati i contatti si spinge, delicatamente, il tweeter nella propria sede fino a che la flangia non risulti a filo con il pannello frontale, facendo attenzione che l’altoparlante non tocchi in nessun punto direttamente il mobile. Il gioco è fatto.

In realtà i prototipi che sono stati fotografati per gli articoli su AUDIOReview già implementavano questa soluzione. Qualche lettore mi ha contattato per chiedere a cosa servisse quella tavoletta montata posteriormente al tweeter. Bene il segreto è svelato: si tratta del supporto per questo trasduttore.
Accorgimenti
La fresatura necessaria a riportare a flilo con il pannello frontale la flangia del tw deve essere un poco piu profonda del necessario (senza esagerare) per avere un po' di spazio per il mastice.
I pannelli da montare dietro al tw non devono ostruire la prima linea, quindi il loro spessore complessivo non deve superare i 2 cm.
Il mastice in questione si può reperire dai carrozzieri o dagli installatori professionisti di hi-fi car. Il migliore è quello utilizzato dalla Rolls Royce, ma è di reperibilità difficilissima mentre il suo costo invece è relativamente contenuto. La sua tenacità è tale che riesce a tenere al suo posto persino il mid woofer!
Un suggerimento: quando si monta il tw è comodo usare le viti per mettere l'altoparlante nella giusta posizione. Dopo qualche giorno, assestato l'insieme, le viti possono essere rimosse.
Per chi avesse dubbi sulla solidità dell'insieme: due prove di crash sono state effettuate, involontariamente, da Pierfrancesco Fravolini nella sala di ascolto pricipale di AUDIOReview, e dalla mamma, che si aggirava, sfidando strali e perigli inenarrabili, fra le due esili torri. In entrambi i casi la Siloe sono piombate a terra veementemente senza che il tweeter fosse sbalzato dalla sua posizione. Fortuna ha voluto che la cassa urtasse il suolo senza rovinare la cupola del T85. Sconsigliio vivamente di ripetere l'esperimento.

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