Qui a lato si può vedere
il percorso del mototour
in terreno marocchino. Siamo arrivati con traghetto da Genova
a Tangeri il 10 novembre 2008 e siamo ripartiti con traghetto da
Tangeri il 21 novembre per poi sbarcare a Séte.
Le tappe sono state:
•Tangeri – Fes
•Fes – Ar
Rachidia
•Ar Rachidia –
Merzouga
•Merzouga –
cascate di Ouzoud
•cascate di Ouzoud
– Marrakech
•Marrakech –
Essaouira
•Essaouira –
Agadir
•Agadir –
Marrakech
•Marrakech –
Casablanca
•Casablanca – Fes
•Fes
– Tangeri.
|
|
In questa immagine siamo sul
traghetto che ci porta a Tangeri e, a parte il sottoscritto,
questo è il gruppo
completo di partecipanti. Carissimi amici con i quali abbiamo condiviso
questa bellissima avventura.
|
|
Questo è il percorso
della prima tappa: siamo usciti dalla dogana
di Tangeri verso le 21:30 e ci siamo
proiettati verso Fes. Non ho scattato foto.
Le immagini delle mappe
topografiche sono la scannerizzazione del bel road book consegnatoci
dagli
organizzatori della
Federazione Motociclistica Italiana.
|
|
•
•Tappa da Fez verso Ar-Rachidia.
Viaggio
confortevole attraverso luoghi da film western dopo essere passati in
mezzo a prati leggermente innevati..
|
|
•Breve sosta. Si nota spazio,
spazio, spazio.
|
|
•Il gruppo in sosta a fianco di
un invaso insolitamente pieno d’acqua a causa delle forti
pioggie cadute fino
alla settimana precedente al nostro arrivo. Mi piace riportare il
sepentone delle nostre moto.
|
|
•Questa palma è la prova
delle piogge…
|
|
•Da Ar-Rachidia a Merzouga: andiamo
a toccare il deserto di dune di sabbia nei pressi del confine con
l’Algeria.
|
 |
•Parlando di deserto, non
può mancare l’oasi. Colpisce il divario tra
terreno brullo e roccioso e terreno coltivato e con verde
lussureggiante. Tra l'altro vengono attuate precise tecniche di
accostamento tra differenti tipi di vegetazione.
|
 |
•La "Porta del deserto".
Dopo questo monumento inizia il territorio spopolato.
|
 |
•In primo piano mia moglie e la
1000SP accanto all’insegna dell’albergo nel quale
sosteremo.
•Più dietro
l’albergo, protetto da mura che aiutano a tenere fuori
la polvere desertica trasportata dal vento.
•Sullo sfondo, le dune di sabbia
morbidissima.
|
 |
•L’atmosfera priva di
umidità e di inquinanti, limpidissima, regala un tramonto
fiammeggiante.
È il sole che ci augura un arrivederci al giorno
dopo.
|
 |
•La
tappa più lunga, più difficile. Partiti da
Merzouga alle
7:30, dopo avere attraversato l’Atlante siamo arrivati alle 21:30 alle cascate di Ouzoud.
Non per
niente il road book è composto da due fogli. Qui a lato
è
la parte di percorso tra boschi e tranquille cittadine di montagna.
•
|
 |
Questa
è la parte di percorso che si è rivelata la
più impegnativa.
Il fondo stradale era buono, solo c’erano una
infinità di
frane di ogni tipo (terreno asciutto ed indurito, terreno friabile,
terreno con acqua) a "vivacizzare" la guida delle moto.
•Grande impegno e più di
un pizzico di buona sorte ci hanno soccorso.
|
 |
•Altra oasi. L'immagine mostra
abitazioni dello stesso colore del terreno. Gli abitanti hanno abiti
dello stesso colore
delle abitazioni e del terreno.
Un’amalgama cromatica molto particolare.
•
|
 |
•Il gruppo in sosta nei pressi di un
ruscello che sembra essersi ritagliato, verticalmente, un percorso tra
le rocce durante secoli
e secoli di lenta e paziente erosione.
|
 |
•Visita alle cascate di Ouzoud e
trasferimento a Marrakech.
•Un percorso rilassante.
|
 |
Le
cascate di Ouzoud: acqua e verde (e scimmie) a volontà dopo
il deserto di Merzouga. Bel cambiamento. |
 |
Trasferimento
da Marrakech ad Essaouira. Si reincontra il mare, una cittadina
piacevole e godibile. |
 |
Al
mare non si
può prescindere dal pesce: fresco, acquistato direttamente
dove
lo cucinano e dove poi lo mangerai.
Delizioso. |
 |
Trasferimento
da Essaouira ad Agadir, località turistica.
Ci fermiamo un giorno a riposarci. |
 |
La
visita al souk di Agadir. |
 |
Trasferimento
da Agadir a Marrakech. |
 |
I
palazzi imperiali sono molto interessanti da
visitare. E si trova anche la guida locale che ci illustra, in
italiano, le bellezze da notare. |
 |
Trasferimento
da Marrakech
a Casablanca.
Metropoli a tutto tondo, e traffico da metropoli. |
 |
A
Casablanca c'è una bellissima moschea visitabile anche dai
non mussulmani.
Ha una linea moderna che in qualche modo "cambia"
avvicinandosi:
un effetto che desta attenzione. Mi è rimasta la
curiosità di averne un modellino in scala per rigirarmelo in
mano. Davvero bella ed interessante. |
 |
Da
Casablanca ritorniamo a Fes, con sosta a Meknes. |
 |
Grande
quantità di antenne paraboliche in questa foto che le ritrae
simili ad una distesa di pratoline. Siamo nella parte vecchia della
città di Fes. |
 |
I
tappeti marocchini sono giustamente famosi. Colorati e con fantasie
tutte diverse tra loro. |
 |
Ultima
tappa: da Fes a Tangeri. |
 |
Ci
stiamo avvicinando a Tangeri. Qui pare quasi di essere in un
paesaggio europeo. |
 |
Senza di loro non l'avrei neanche iniziata questa avventua.
Se
lo sono meritato tutte e due un bel ringraziamento ed un bel controluce. |
 |
Ecco
l'autore di queste note ritratto mentre medita tra i ricordi che
porterà con sé.
Ha visto mare, deserto, boschi, roccia, cascate,
acqua,
neve, scimmie e cammelli, incontrando persone gentili ed
accoglienti, viaggiando assieme a compagne e compagni con i quali ha
avuto piacere di condividere conoscenze, impressioni, sentimenti.
|
 |