E’ inglese. Il suo primo libro The Most radical Gesture. The Situationist International in a Postmodern Age è stato pubblicato nel 1992 e il suo secondo, Zeros and Ones, sarà pubblicato quest’anno. Dirige la "Cybernetic Culture Unit" dell’Università di Warwick e insegna Cultural Studies alla Birmingham University (UK). Il suo campo di interessi spazia dalle droghe, alla cibernetica, al cyberfemminismo.
L'intervista che segue, tratta dalla rete, e' stata da me tradotta ed inserita nella mia tesi: "Per l'alto mare aperto"
RosieX: Perché usi il termine Cyberfemminismo?
Sadie: Cyberfemminismo per me significa, un’alleanza che si sviluppa tra le donne, la macchina e la nuova tecnologia che le donne stanno usando. Mi sembra che le donne amino questo tipo di tecnologia e questo è curioso, considerando il "complesso del giocattolo per maschi". Ho iniziato una ricerca sulla storia del femminismo e sulla storia della tecnologia e mi sono accorta che la relazione tra tecnologia dell’informazione e liberazione della donna, dura da molto tempo. Più le macchine diventano intelligenti più le donne si liberano.
RosieX: Posso inferire dal tuo lavoro che il termine cyberfemminimo implichi la sconfitta del patriarcato?
Sadie: Alcune tendenze si sono sviluppate: esistono tendenze alla femminilizzazione nel mondo economico, in particolare nell’industria. E non è successo perché la gente ha fatto in modo che succedesse o perché la politica femminista abbia portato questi cambiamenti, (anche) ma i cambiamenti stanno avvenendo per un processo automatico.
RosieX: Pensi che si tratti di un capovolgimento paradigmatico? Cioè del cambiamento da una paradigma maschile ad uno femminile? In termini di chi detiene il potere, nel mondo dell’informazione tecnologica?
Sadie: Penso che i due inizino a convergere, nel senso che le donne sono sempre state le parti macchina di una cultura molto maschile. Le donne sono state il mezzo di riproduzione della specie, di riproduzione della comunicazione. Più le macchine diventano autonome, più le donne lo diventano. Penso che le donne, nel momento in cui creano la connessione si sentono molto più a loro agio con la tecnologia e in verità l’idea che la tecnologia sia maschile, è un mito sostenuto dalle attuali strutture di potere. Questo mito è sempre più irrilevante.
RosieX: Si può sfuggire alle questioni di genere sulla rete?
Sadie: Penso sia sempre più vantaggioso essere femmine, molti uomini fingono di esserlo. Per loro è un’opportunità mai avuta.
RosieX: Parliamo del futuro.
Sadie: Vedremo enormi cambiamenti nel concetto totale di che cosa sia, essere umani. Le donne stanno appena cominciando a realizzare di essere state definite da una definizione maschile. Se gli uomini escono da questa definizione dell’identità e diventano più femminili, dubito che le donne rimangano dove sono, si muoveranno anche loro.
RosieX: Diventeranno più maschili?
Sadie: Assolutamente no, anche le donne diventeranno più femminili, anche se non abbiamo idea di che cosa questo significhi. Lo sperimenteremo.
RosieX: Che ruoli creeranno gli uomini, nel trasformarsi in persone al femminile? Vi è un rischio nel perpetuare certi ruoli oppressivi?
Sadie: Sì, vi è un pericolo. Gli uomini possono entrare in questi ruoli, ma molte donne entreranno in ruoli totalmente senza precedenti.
RosieX: Sei d’accordo con Donna Haraway, che la tecnologia è un gioco mortale?
Sadie: Solo per i ragazzi bianchi.