Il Computer ? Tatticamente è un pollo |
bisogna solo imparare a spennarlo! |
del Maestro FIDE Pierluigi Passerotti |
articolo tratto da " TORRE & CAVALLO-Scacco ! " di Novembre 2000 |
Le malattie della crescita di Junior (che in inglese sottintende un gioco di parole tra il nome del software Junior e il senso letterale ragazzo che, in viaggio verso ladolescenza, va incontro alle crisi evolutive), un articolo comparso in New in Chess n. 5 di questanno, mi offre loccasione di un discorso sulluso dei programmi per studiare e giocare. Il redattore dellarticolo comparso sulla prestigiosa rivista, tra laltro, mette a fuoco la necessità, da tutti avvertita, di adattare il proprio gioco in maniera da evitare le posizioni nelle quali il computer può dispiegare tutta la sua potenza di fuoco e cita la partita di Leko (a Dortmund) che invece ha giocato a spada tratta una posizione aperta. Alla fine Peter ha rovinato il suo attacco vincente mentre Junior ha giocato la sua migliore partita. Leko: Ho superato la macchina nellapertura, ma già dopo il mio sacrificio di qualità non ero troppo felice riguardo la mia posizione. Stavo meglio ma si trattava del tipo di posizione che è molto difficile da vincere contro un computer. Penso di essere in grado di vincere quella posizione anche contro Garry, ma un computer semplicemente continua a tenere. In effetti, chiunque abbia giocato e ottenuto posizioni apparentemente vinte per attività e attacco, avrà sperimentato amare sconfitte o pareggi dovuti allincredibile coriacea capacità di resistenza della macchina. Ma arriviamo al punto cruciale. Kramnik ha commentato la partita con Junior (già comparsa in TCS di settembre: confrontate le analisi di Mikhalchishin). Prima mi preme riportare il seguente passo: La teoria, controversa, di Kramnik secondo la quale la principale debolezza dei computer è la loro incapacità di calcolare varianti a grande profondità (!), trova nella seguente partita una divertente conferma. Infatti Kramnik ha stracciato il programma Junior con una combinazione il cui punto di arrivo era nascosto al di là dellorizzonte danalisi del computer. La base del suo successo è stata una breve preparazione nel giorno libero precedente allincontro con Junior. Kramnik, testualmente: Per un paio dore ho giocato contro Fritz, lunico programma che ho installato sul mio computer. Ma non cè poi una gran differenza volevo verificare come reagisse in presenza di diverse strutture pedonali come c4-d3-e4 oppure d4-e3-f4 o c3-d4-e3. Tutte queste posizioni con un Alfiere in h4 o in c1. Sono giunto alla conclusione che la struttura contro la quale il computer gioca peggio è costituita dai Pedoni d4-e3-f4 e lAlfiere in d3. |
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Kramnik - Junior[D00]
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Ora, come arriva un umano a prevedere Tc7 ? Kramnik è uno dei migliori scacchisti umani, quindi probabilmente lha proprio vista in anticipo, diciamo già intorno alla mossa 25. Perché probabilmente e non certamente ? E soprattutto, come ha potuto giocare così? Né io, né larticolista di New in Chess, abbiamo raccolto le confidenze di Kramnik sulla previsione concreta e minuziosa dellintero seguito. Inoltre, ho scritto probabilmente perché un umano non ragiona così minuziosamente, nel senso che quello verificatosi è uno dei possibili seguiti vincenti del Bianco. Invece è certo il meccanismo sintetico del pensiero umano: obiettivo generale il Re nero; obiettivo specifico mettere in azione tutti i pezzi contro il Re nero, quindi anche lAd2 che punta su uno dei difensori più coriacei della colonna h, la Th6; obiettivo concreto: agire sulla colonna h e aprirla a qualsiasi costo materiale. Un software riesce a reggere il confronto con un simile approccio fino a un certo limite, precisamente finché, tempo/potenza di calcolo e memoria glielo permettono. Anche una mossa oltre il suo orizzonte è per lui invisibile. Invece Kramnik potrebbe, ad esempio se fosse in zeitnot, non prevedere potrebbe provarci, consapevole che strategicamente ha fatto quanto di meglio poteva e che se, per malaugurata evenienza, il Nero si fosse salvato allora significa semplicemente che la posizione del Bianco era inferiore! Probabilmente Kramnik ha visto il seguito con Tc7, non perché analizza più di Junior, ma perché ha scelto pochissime mosse da analizzare e così ha focalizzato il suo interesse sulla questione: il Nero si salva se gioco così e così? Ecco comparire allora la posizione dove il Bianco ha sfondato ma a prezzo di sacrifici materiali e la tatticata finale con Tc7 che recupera con gli interessi il pezzo. Ora la questione dellorizzonte. Questo famoso limite, di quanto si è spostato in avanti negli ultimi anni? Un amico esperto di programmazione mi ha confermato la mostruosità dellaumento della quantità di calcoli che il software deve affrontare quando si voglia spostare di una sola mossa lorizzonte da semimossa A a semimossa A+1. La risorsa che la macchina può necessitare per far ciò può essere così enorme da prosciugare levoluzione in velocità di calcolo (e di memoria) che anche i più grandi sviluppi tecnologici hanno compiuto in un certo numero di anni. In altri termini, Kramnik ha scientificamente ragione a credere che la macchina sia fondamentalmente debole in analisi! Ma sia chiaro il senso: in una posizione con tante diramazioni (nodi) ma che si risolvono in una catena di mosse non troppo lunga (una dozzina di semimosse?) la macchina è quasi imbattibile. Quasi? In tale caso il problema è la sua capacità di valutazione di ciascuna posizione finale investigata allinterno del suo orizzonte di calcolo. La validità di giudizio posizionale (quando non cè il matto la posizione deve essere pesata in base a criteri strategici) è certamente inferiore a quella di un buon maestro umano. Quindi anche in tale ambito la macchina può essere fonte di errore. Cè poi la questione della memoria (termine che ho più volte messo tra parentesi). Diciamo che dopo A semimosse il computer origina Y posizioni, ognuna sarà accompagnata da una valutazione (o dal matto). Nel momento in cui la macchina sceglie la mossa per lui migliore deve ricordare tutte queste Y valutazioni. O, se il programma è così intelligente, deve di volta in volta eliminare un elemento di ricordo quando trova un matto in un numero di mosse inferiore o una valutazione di superiorità posizionale più grande. Io non so se tale operazione di risparmio memoria viene svolta dai software. Si aprono interessanti questioni: come mai Kasparov ha perso contro il mostro IBM ? Come mai in tanti tornei i software sono vincenti e gli umani addirittura non accettano la loro iscrizione? Il livello di gioco dei software è effettivamente, oggi, molto buono e anche i GM possono trovarsi a mal partito. Kasparov tentò di sfruttare gli aspetti negativi del mostro IBM con mosse dapertura più che inusuali addirittura sbagliate ciò che getta strane ombre sullabdicazione del campione degli uomini contro il campione di silicio. Misteri dello spettacolo. Kramnik (il nostro nuovo paladino? Mentre scrivo ha 1 punto su Kasparov) sembra riscattarci, non ci resta che inorgoglirci, o meglio non resta che tributare onori alla chimica naturale del carbonio rispetto a quella artificiale del silicio. Noi, poveri cristi, siamo strumenti di forze primordiali attori e non registi come vorremmo essere. Torno serio e mi riallaccio alla rubrica Posta in Redazione: verificare ogni analisi che pubblichiamo (noi come New in Chess e chiunque pubblichi opere scacchistiche) con software è inattuabile. Potrebbero far ciò i singoli articolisti ma si tratterebbe per loro di lavorare sproporzionatamente rispetto ai compensi. Inoltre ognuno dovrebbe disporre di potenti computer, software e database (obbligo morale dati i tempi che corrono, ma sempre sul piano morale ci sarebbe la scusa, ancora valida, della non infallibilità dei computer). Un commentatore automatico? Un pensatore artificiale? E no, al massimo il computer è un verificatore di varianti tattiche. A meno che non si sia in campo database dapertura. Ma anche in tal caso non è il computer, bensì le informazioni prodotte da GM e archiviate nel magazzino di silicio. Questo tema lho approfondito poco più avanti sulla base di un esempio concreto di studio di unapertura con un mio allievo (le mie opinioni sono basate su dati verificabili da chi abbia ChessBase 7 col motore danalisi Fritz 6). Premetto che volevo pubblicare già da un paio di mesi queste riflessioni, spinto anche da certi discorsi e dal cattivo uso dei mezzi informatici che vedo fare dagli scacchisti. In un torneo, ad esempio, ho sentito due giovani prime nazionali dire: Nella variante dapertura Pinco Pallino il computer dà un lieve vantaggio posizionale al Bianco. Perciò ho deciso di giocarla al posto della Abra Cadabra. Ma figuriamoci Tanti anni fa, sentii dire da Toth che solo un buon maestro esperto può consigliare a un giovane quali aperture giocare e studiare. Per i progressi di chi diventa poi un campione è decisivo risparmiare anni spesi giocando varianti inferiori, o con scarse idee strategiche, o non confacenti alle proprie caratteristiche (e se si fa tardi non si arriva più perché poi la vita trascina al di là dellorizzonte economico coperto dalla famiglia). Alla domanda se dopo 1. d4 f5 2. g3 Cf6 3. Ag2 g6 4. Ch3 sia migliore di 4. c4 o di 4. Cf3 nessuno può rispondere, tanto meno il computer. Troveremo risposte del tipo: il tal GM è dellopinione Cè poi il pericolo della superficialità dovuta allapprossimazione dei giudizi basati su una teoria (come i 6 elementi di valutazione posizionale) dove per di più il calcolo del peso di tali elementi deve essere tradotto in numeri, ciò che è unaltra grande approssimazione. La simpatica pazzia 1. d4 è lunica apertura corretta perché mette al centro un pedone difeso mentre 1. e4 pone al centro un obiettivo dattacco per lavversario ci commuove se detta da un umano, che sta comunicando il suo credo filosofico, mentre sarebbe ridicolo leggere nella finestra di dialogo di Fritz: 1. d4 + 0,12 (faccio per dire) e su 1. e4 (mettiamo) 0,28. |
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