Una questione di cultura scacchistica

di Maurizio Di Marino

Nel 1914 la città russa di Pietroburgo ospitò un torneo che allineava gli 11 migliori scacchisti dell'epoca; altissima la posta in palio: il vincitore - a meno che non fosse stato Lasker stesso - si sarebbe aggiudicato il diritto ad un incontro titolo in palio con il tedesco Campione del Mondo.  Il torneo si svolse in due fasi: al termine della prima solo i primi cinque della classifica avrebbero avuto il diritto di proseguire, dando così vita a un mini torneo a 5 giocatori. Lo Zar Nicola decise che quei 5 Maestri avrebbero avuto il diritto di fregiarsi di un titolo coniato apposta per l'occasione: Grande Maestro. Essi furono: Capablanca, Tarrasch, Lasker, Alekhine e Marshall. Gli esclusi furono invece, nell'ordine: Rubinstein, Bernstejn, Nimzowitsch, Blackburne, Janowsky, e Gunsberg.  Conoscere questi avvenimenti certo è cultura scacchistica, ma il contesto lungo il quale intendo muovermi è un altro.

Cos'è la cultura scacchistica?

A proposito della posizione in diagramma, nel suo libro "Scacchi e controscacchi" - edito da Mursia nel 1994 - Paolo Bagnoli scrive "…se non lo conoscete, ciò significa che questo è il primo libro di scacchi che acquistate…".

Cosa significa?

Negli anni '30 - durante uno dei grandi tornei che si tennero a Mosca - degli studiosi sottoposero ad un test due gruppi di scacchisti - uno composto da GM e un altro da "schiapponi": si trattava di ricostruire una posizione dopo averla osservata per pochi secondi. Furono scelti due tipi di posizioni: le prime erano posizioni di gioco reale, le seconde avevano i pezzi distribuiti a casaccio. Risultò che il gruppo di scacchisti composto da GM e forti maestri era in grado di ricostruire alla perfezione le prime laddove viceversa gli schiapponi arrivavano a malapena al 50%, nel ricostruire le seconde risultò invece che la differenza di capacità tra i due gruppi di scacchisti scompariva.  Da questo - e da altri esperimenti simili - cominciò ad affermarsi la nozione che Hans Berliner - in uno dei capitoli più interessanti del suo controverso libro "The System" - ha definito col termine chunks. Cos'è un chunk? Traducendo alla lettera abbiamo ceppo, ma struttura serve meglio allo scopo: ossia ad affermare che gli scacchi sono un linguaggio.  Ma seguiamo per un attimo il GM Berliner: "…i giocatori forti riconoscono delle strutture in una posizione. Queste strutture facilitano la comprensione della posizione, permettendo così al giocatore migliore di capire il 'significato' della posizione al di là della semplice disposizione dei pezzi. … I ceppi non si trovano solo negli scacchi. Di fatto, anche in una situazione elementare come vedere una parola piuttosto che un insieme di lettere, la meccanica dei ceppi è alquanto evidente." (op. cit. pag. 48).  Adesso la frase di Bagnoli diventa più chiara: chi non conosce neanche il "Saavedra" - questo il nome della posizione del diagramma dal nome di un giocatore spagnolo del secolo scorso - è … uno scacchista analfabeta.  Per alfabetizzarsi uno scacchista deve dunque accumulare in memoria il maggior numero possibile di strutture, laddove accumularle implica - come abbiamo visto - saperle anche interpretare – leggere - correttamente.

Jonathan Rowson - classe 1977 - è un giovane scacchista scozzese - già apprezzato anche come autore di libri - che la scorsa primavera ha "realizzato" la terza norma per il titolo di GM. A questa impresa ha fatto seguire un articolo - per un noto magazine britannico - in cui ha spiegato che - nel momento del "trionfo" - si è sentito "inadeguato" pensando che da quel momento in avanti avrebbe avuto il diritto di fregiarsi dello stesso appellativo - Grande Maestro - di giocatori come Kasparov e come tutti gli altri grandi della storia.

Decisamente meno modesto era stato un anno fa Sergej Movsesian - classe 1978 - quando rispose per le rime a Kasparov che aveva definito "turisti" lo stesso Movsesian ed altri giocatori minori (il romeno Nisipeanu e l’armeno Akopian) baciati dalla fortuna nel "Mondiale FIDE" di Las Vegas nell’estate del ’99. Alcuni mesi dopo Movsesian ha avuto modo di verificare a fatti - e non a chiacchiere - di essere meritevole dello status di GM piuttosto che di "turista".

 

  Questa posizione è tratta da una partita recente giocata a Sarajevo: Movsesian - Kasparov, appunto. Muove il     Bianco.

  In partita il giovane GM della Cechia ha giocato 13.Ad3 al che Super Garry senza pensarci troppo ha sacrificato    la torre in c3.

  Nel post mortem Movsesian ha spiegato di aver giocato diverse volte questa mossa contro il GM olandese van Wely in partite via internet. Kasparov ha   detto di ignorare quelle partite, ma di avere però analizzato a fondo la posizione insieme al suo secondo Dokhoyan e ha specificato "13.Ad3? non l'avevamo mai analizzata". In un articolo scritto per NIC magazine (n°4 2000) Kasparov ha poi spiegato che "…secondo me è una questione di cultura scacchistica. Catturando in c3, il cavallo va in a4, e il Nero sta bene. … la qualità di vantaggio non vale niente, entrambi otteniamo un attacco ma il monarca nero è più protetto. Quando sono in corso attacchi simili la quantità dei pezzi spesso conta più della loro qualità. … Mi ha sorpreso che Movsesian non lo capisse."   Risulta evidente che Kasparov possiede una cultura (alfabetizzazione) scacchistica - ossia numero di strutture conosciute e capacità di interpretarle correttamente - superiore a quella del GM "turista" Movsesian.

Movsesian (2668) - Kasparov (2851)

Sarajevo (11), 29.05.2000  [B80]

1.e4 c5 2.Cf3 d6 3.d4 cxd4 4.Cxd4 Cf6 5.Cc3 a6 6.Ae3 e6 7.f3 b5 8.Dd2 Cbd7 9.0–0–0 Ab7 10.g4 Cb6 11.Df2 Cfd7 12.Rb1 Tc8 (diagramma) 13.Ad3 Txc3 14.bxc3 Dc7 15.Ce2 Ae7 16.g5 0–0 17.h4 Ca4 18.Ac1 Ce5 19.h5 d5 20.Dh2 Ad6 21.Dh3 Cxd3 22.cxd3 b4 23.cxb4 Tc8 24.Ra1 dxe4 25.fxe4 Axe4 26.g6 Axh1 27.Dxh1 Axb4 28.gxf7+ Rf8 29.Dg2 Tb8 30.Ab2 Cxb2 31.Cd4 Cxd1 32.Cxe6+ Rxf7 0-1

Ma quanta cultura scacchistica occorre possedere per essere un GM? Nei decenni in cui gli scacchi sovietici andavano per la maggiore girava una leggenda: che per giocare come i russi occorreva conoscere 300 posizioni.

Sapete chi è Gregory Serper?

È un GM sovietico ormai stabilitosi - come tanti suoi colleghi - negli Stati Uniti. Ziatdinov, il suo maestro (anzi, un Maestro Internazionale con un Elo poco lontano da quota 2500), anch'egli ormai di base in USA, ha pubblicato un libro intitolato GM-RAM. Cos'è un GM dovreste saperlo - anche se queste righe mirano a instillare qualche dubbio - invece la RAM richiede una spiegazione per chi non è pratico di computer. In termini semplici: il "cervello" del computer ha due fonti di memoria dove attingere le informazioni che elabora: il disco rigido e - appunto - la RAM.  La differenza tra queste due memorie è la stessa che per un umano passa tra ciò che custodisce nella sua libreria (il disco rigido) e ciò che conosce a memoria (la RAM). La RAM del GM perciò - nelle intenzioni di Ziyatdinov - è costituita da quelle conoscenze scacchistiche - quelle strutture - che un GM per essere tale non può non conoscere. Questa non è una recensione perciò accantono il libro aggiungendo - solo per i curiosi - che il maestro russo presenta 256 posizioni, lasciando poi mano libera nello scegliere le rimanenti necessarie ad arrivare alla fatidica quota 300.

 

Il diagramma è tratto dalla partita Serper - Nikolaidis giocata nel 1993 - pensate un po' - a Pietroburgo, ex Leningrado, oggi San Pietroburgo. Serper giocò    17.Cd5 ottenendo - in cambio del cavallo sacrificato - due pedoni passati legati sulla quinta traversa. Come spiega il GM americano Christiansen nel suo "Storming the barricades" (Gambit 2000) "una forza impressionante, in genere degno compenso per un pezzo". GM-RAM?

 

Serper (2575) - Nikolaidis (2440)

San Pietroburgo, 1993    [E70]

1.c4 g6 2.e4 Ag7 3.d4 d6 4.Cc3 Cf6 5.Cge2 Cbd7 6.Cg3 c6 7.Ae2 a6 8.Ae3 h5 9.f3 b5 10.c5 dxc5 11.dxc5 Dc7 12.0–0 h4 13.Ch1 Ch5 14.Dd2 e5 15.Cf2 Cf8 16.a4 b4 (diagramma) 17.Cd5 cxd5 18.exd5 f5 19.d6 Dc6 20.Ab5 axb5 21.axb5 Dxb5 22.Txa8 Dc6 23.Tfa1 f4 24.T1a7 Cd7 25.Txc8+ Dxc8 26.Dd5 fxe3 27.De6+ Rf8 28.Txd7 exf2+ 29.Rf1 De8 30.Tf7+ Dxf7 31.Dc8+ De8 32.d7 Rf7 33.dxe8D+ Txe8 34.Db7+ Te7 35.c6 e4 36.c7 e3 37.Dd5+ Rf6 38.Dd6+ Rf7 39.Dd5+ Rf6 40.Dd6+ Rf7 41.Dxe7+ Rxe7 42.c8D Ah6 43.Dc5+ Re8 44.Db5+ Rd8 45.Db6+ Rd7 46.Dxg6 e2+ 47.Rxf2 Ae3+ 48.Re1 1–0

Torniamo per un attimo a Kasparov. Il giocatore che stima di più è Vladimir Kramnik, l’unico – a dire di Garry – che abbia una capacità di leggere il gioco pari alla sua. Curioso quindi che nel match di Londra i due – Garry e Volodia – abbiano più volte dato una lettura profondamente diversa delle posizioni verificatesi in partita, in modo particolare il diverbio è parso insanabile su questa posizione tratta dalla partita 14.

 

 

In partita Kasparov giocherà 55…Rf5, mentre nel dopo match, supportato dalla sua squadra fornirà analisi per dimostrare che portando il Re in f6 avrebbe vinto. Kramnik non condividerà neanche lontanamente questa valutazione, per lui la posizione è patta. Trovo davvero consolante aver assistito a una "disputa da circolo" tra due dei migliori scacchisti in circolazione, perché l’episodio dimostra quanto siano illimitati i confini della cultura scacchistica.

Akiba Rubinstein, come abbiamo visto, pur essendo indiscutibilmente uno dei giocatori meglio dotati di cultura scacchistica - o RAM se vogliamo accettare la simpatica analogia uomo - macchina di Ziatdinov - del suo tempo, non riuscì ad entrare nel lotto di giocatori che per primi furono definiti Grande Maestro. Così viene da chiedersi: fu troppo rigido il sistema adottato allora per conferire il titolo? Io non so rispondere, mi pare però evidente che il sistema di oggi è - di converso - troppo flessibile; perciò non possiamo che ammirare la modestia e il senso della storia dimostrati da Rowson e restare perplessi di fronte alla tracotanza di certi turisti.

 










Position after:

Movsesian (2668) - Kasparov (2851) [B80]
Sarajevo, 29.05.2000

1.e4 c5 2.Cf3 d6 3.d4 cxd4 4.Cxd4 Cf6 5.Cc3 a6 6.Ae3 e6 7.f3 b5 8.Dd2 Cbd7 9.0-0-0 Ab7 10.g4 Cb6 11.Df2 Cfd7 12.Rb1 Tc8 13.Ad3 Txc3 14.bxc3 Dc7 15.Ce2 Ae7 16.g5 0-0 17.h4 Ca4 18.Ac1 Ce5 19.h5 d5 20.Dh2 Ad6 21.Dh3 Cxd3 22.cxd3 b4 23.cxb4 Tc8 24.Ra1 dxe4 25.fxe4 Axe4 26.g6 Axh1 27.Dxh1 Axb4 28.gxf7+ Rf8 29.Dg2 Tb8 30.Ab2 Cxb2 31.Cd4 Cxd1 32.Cxe6+ Rxf7 33.resign 0-1

 










Position after:

Serper (2575) - Nikolaidis (2440) [E70]
San Pietroburgo, 1993

1.c4 g6 2.e4 Ag7 3.d4 d6 4.Cc3 Cf6 5.Cge2 Cbd7 6.Cg3 c6 7.Ae2 a6 8.Ae3 h5 9.f3 b5 10.c5 dxc5 11.dxc5 Dc7 12.0-0 h4 13.Ch1 Ch5 14.Dd2 e5 15.Cf2 Cf8 16.a4 b4 17.Cd5 cxd5 18.exd5 f5 19.d6 Dc6 20.Ab5 axb5 21.axb5 Dxb5 22.Txa8 Dc6 23.Tfa1 f4 24.T1a7 Cd7 25.Txc8+ Dxc8 26.Dd5 fxe3 27.De6+ Rf8 28.Txd7 exf2+ 29.Rf1 De8 30.Tf7+ Dxf7 31.Dc8+ De8 32.d7 Rf7 33.dxe8D+ Txe8 34.Db7+ Te7 35.c6 e4 36.c7 e3 37.Dd5+ Rf6 38.Dd6+ Rf7 39.Dd5+ Rf6 40.Dd6+ Rf7 41.Dxe7+ Rxe7 42.c8D Ah6 43.Dc5+ Re8 44.Db5+ Rd8 45.Db6+ Rd7 46.Dxg6 e2+ 47.Rxf2 Ae3+ 48.Re1 resign 1-0


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