Rimasi là su quella roccia davanti al Santuario della Santissima Trinità, guardando la scalinata che porta
alla Cappella, scrutavo la cima del Monte Autore che si stagliava scura contro il celeste cielo e mi sovrastava con
quella sua parete quasi curva: il grande raduno di giugno 1998 sull’Altipiano Campo la Pietra volgeva al termine;
molti giorni prima Marcello aveva inviato un messaggio via @ ad Alfredo Gallerati, che diceva così: domenica prossima
sarò a Vallepietra, in quella occasione attraverso il microfono della VOM (Voce del Mediterraneo – Malta) dovrai
organizzare per noi una cosa speciale; ho preparato un megafono di discreta potenza che collegherò all’uscita a bassa
frequenza del mio Grundig Satellit 700, in modo che i presenti potranno ascoltare la tua voce.
Tutto poi era andato per il meglio quel pomeriggio della domenica: il gruppo di radioascoltatori dell’A.I.R. Lazio (20)
insieme ai radioamatori del CISAR (8), dell’ARI (4), agli operatori di protezione civile della FIR-SER Roma 81 (10),
agli operatori sanitari dello S.M.O.M. (6), della C.R.I. e dei CB (5) che avevano aderito confermando durante QSO in
radio e BCL (3) che erano entrati in contatto alle fiere di settore di radio ed elettronica.
L’anno che s’iniziò erano cinque radioappassionati il 21 agosto 1994 al rifugio Capanno Troili sull’altipiano Campo la
Pietra alla quota di m. 1.325 in compagnia di una mandria di vacche e di cavalli al pascolo.
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La 5^ edizione delle che si era sviluppata lungo il weekend dal venerdì 26 giugno alla
domenica 28 giugno 1998 era stata animata da circa 60 operatori, che si erano alternati nelle varie postazioni, portando
con loro le attrezzature.
I familiari al seguito determinarono un movimento di oltre cento persone, che invasero il Comune di Vallepietra.
Gennaro D’Esposito era riuscito a portare presso il Palazzo Comunale del paese la Sede Mobile delle PPTT con l’emissione
per le giornate del sabato e della domenica dell’annullo postale sulla QSL predisposta dal Comune di Vallepietra per la
stazione radioamatoriale operante sulle OC ed in VHF col nominativo speciale IIØVP.
Su al rifugio Capanno Troili, al Santuario della SS. Trinità ed al valico Tre Croci non fu possibile calcolare il numero
delle persone intervenute data la moltitudine che abbinava la visita alle nostre postazioni col pellegrinaggio alla
Santissima.
Gennaro D’Esposito, Marcello Casali, Riccardo Milani, Sergio Ciattaglia, Armando Corrasco, Sandro Duca, Natale Placidi
avevano ricevuto molte copie del manifesto, che era stato predisposto per la manifestazione, che era stato collocato in
tabella in tutto il territorio del Parco Regionale dei Monti Simbruini, ed avevano provveduto ad inviarlo a tutti i
giornali ed i periodici del settore che si stampavano all’epoca in Italia.
Alcuni amici avevano provveduto alla diffusione della manifestazione con le locandine, che Marcello Casali aveva prodotto
in proprio, e che successivamente avevamo fatto stampare grazie alla collaborazione dello sponsor Tutt’Ufficio di Roma.
Queste locandine erano state inviate a tutti i principali comuni del Lazio e dell’Abruzzo siti sulle strade d’accesso al
Parco Regionale dei Monti Simbruini nonché al TCI di Roma, alle sezioni del C.A.I. del Lazio, alla Lega Ambiente ed al
WWF di Roma.
Dietro suggerimento del Sig. Giuseppe Papi, allora rettore dell’Ufficio Propaganda e sviluppo della Radio Vaticana, le
locandine erano state inviate alle parrocchie di tutti i comuni della Provincia di Roma, di Frosinone, di Rieti e del
L’Aquila dalle quali venivano organizzate periodicamente le processioni al Santuario della S.S. Trinità a piedi e coi
pullman.
Così che quel weekend una folla di pellegrini si riversò sull’altipiano insieme ad una miriade di escursionisti in
avvicinamento a piedi, a cavallo ed in bici, che transitarono davanti al rifugio Capanno Troili ininterrottamente.
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Guido Tozzi aveva predisposto cuccuma di caffè sempre pronta ma era rimasto estereffatto per la moltitudine di persone
che già nella mattinata del sabato era transitata.
I pieghevoli delle nostre attività radiantistiche nel pomeriggio del sabato erano in via di esaurimento; da Cappadocia
in Abruzzo era giunta una carovana di jeep, che trasportavano un folto gruppo di escursionisti con 2 guide, intenzionate
a lasciare gli automezzi nei pressi del rifugio: le persone di questo raggruppamento erano tutte collegate fra loro con
apparati CB tant’è che dalla frazione Le Verrecchie mentre risalivano il versante abruzzese dei monti Simbruini erano
entrati in contatto con Gennaro D’Esposito, che operava dall’interno del comune di Vallepietra, parlando con Flavio, che
utilizzava un palmare collegata ad un’antenna con base magnetica installata sopra una jeep, parcheggiata al valico Tre
Croci, facendo ponte con la stazione fissa installata da Piero Arca al rifugio Capanno Troili e sorvegliata
alternativamente da Sergio Ciattaglia (A.I.R. Lazio) e da Mauro di (Roma 81).
Natale Poeta (CB) aveva invece una ricetrasmittente installata sul furgone quale stazione sussidiaria per i collegamenti
coi mezzi mobili in avvicinamento dalla pista del rifugio SAIFAR e dalla strada proveniente da Monte Livata.
Le riprese video erano state richieste a Fabrizio Pirro, a Luigi Ferrara, ad Ennio Gironcoli ed a mio padre, cioè a tutti
coloro che si sapevano possedere un camcorder; anche il sottoscritto aveva il proprio e qualche ripresina riuscii fra i
tanti impegni che mi erano stati accollati ad effettuare.
Il venerdì pomeriggio erano state effettuate tutte le verifiche dei collegamenti fra apparati, registratori audio,
accordatori, antenne - molte sperimentali.
La mattinata del venerdì era trascorsa nel montaggio di apparati e strumenti nelle tre collocazioni:
1) all’interno del comune di Vallepietra due postazioni radio fisse: una al
piano terra e l’altra nella segreteria del Sindaco, essendo riuscito a concordare un’intervista in diretta dalla
redazione OC della sede RAI di Saxa Rubra a cura del giornalista dr. Augusto Milana, che avrebbe telefonato durante
la manifestazione.
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Al momento della chiamata era presente in Comune Sergio Ciattaglia, promosso sul campo addetto stampa A.I.R. Lazio dopo
alcune frenetiche telefonate coi primi telefonini con l’antenna estraibile, che insieme al Sindaco Paolo David rispose
alle domande sull’attività radiantistica in montagna; il servizio venne messo in onda da RAI International nella medesima
giornata e replicato fino alla domenica sera al termine della manifestazione (rammento all’epoca la mia soddisfazione per
questo risultato).
2) Una postazione mobile con una jeep con due antenne ed il ponte radio, collocati al valico Tre Croci sul bordo del
piazzale affacciantesi al balcone naturale che consentiva di scrutare il panorama dei monti fino agli Altipiani
d’Arcinazzo.
3) Varie postazioni collocate all’interno del rifugio Capanno Troili: 2 al piano terra e 4 ai piani superiori: una
per ogni lato, atteso che svariati radiantisti s’erano offerti volontari per trascorrere le 2 notti al rifugio per
tentare i collegamenti DX, più le postazioni collocate esternamente nei camper e dentro le tende da campeggio.
Nel pomeriggio era stata verificata la funzionalità di tutti gli apparati, le antenne, i pc ed i telefoni portatili
di cui alcuni di noi erano provvisti unitamente a tutte le ricetrasmittenti mobili montate sulle vetture e sui furgoni.
Ricordo che il venerdì pur stanchi morti per tutti i lavori a cui ci eravamo sottoposti onde far funzionare
l’indomani la macchina organizzativa della manifestazione in maniera millimetrica, partecipammo entusiasti alla cena
sociale nel ristorante Simbrivio di Vallepietra in cima al paese.
Al termine della serata in paese venne attivata la stazione di radioascolto, che era stata installata da Paolo Rossi
e Riccardo Milani all’interno della palazzina comunale sotto l’Ufficio del Sindaco Paolo David; Flavio cominciò a
trasmettere dalla stazione installata nella saletta delle prove della Banda Musicale di Vallepietra operando sul canale
5 della banda cittadina – CB – usando lo pseudonimo di Falco, mentre Lello, I0QI ed Alberto, IW0ZCW fecero chiamata col
nominativo speciale II0VP sulle OC e sulle VHF.
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Vincenzo Federico con Valerio, radioamatori (con la patente speciale) di Monterotondo, si rimisero in auto per tornare
di notte al rifugio Capanno Troili dove si usavano le lanterne per l’illuminazione interna.
Quel sabato già dopo le 9 il numero degli automezzi parcheggiati lungo le piste d’accesso al rifugio Capanno Troili
formavano una colonna lunga mezzo chilometro: col binocolo osservavo una selva di tende, camper e roulotte mai vista
prima per un raduno; per i promotori era l’apoteosi.
Anche Santa Madre Chiesa ci soccorse con la Santa messa celebrata al campo e la benedizione dei nostri apparati
riceventi e trasmittenti, ripetuta con maggior partecipazione ed affluenza anche nella giornata della domenica.
La domenica al rifugio Natale Placidi, vigile urbano in pensione, insieme a Guido Tozzi, Pasqualino Romani ed il sig.
Troiani prepararono il pranzo con la polentata tradizionale.
Natale, Guido e Pasqualino avevano una gestualità propria, lenta, misurata e sapiente all’insieme: cucinavano nel
caldaro di rame come facevano i nostri nonni appendendo il paiolo al trespolo davanti al camino.
Un rito nel preparare il desco all’aperto davanti al rifugio; erano poi state predisposte due grate su cui venivano
arrostite salsicce e bistecchine mentre su una graticola su cui era state disposte foglie di piante aromatiche venivano
scaldate alcune caciotte tagliate a fettine che profumavano l’aria tutt’intorno.
Alcuni pastori stanziati per la primavera e l’estate sull’altipiano erano transitati davanti al rifugio ed avevano
portato in dono alcune formaggette restando ospiti dei nostri supporters addetti al vettovagliamento Natale, Guido e
Mariano.
Queste tre persone conosciute nel 1994 si misero al nostro servizio generosamente, pronti ad ogni sacrificio pur di
aiutarci nell’organizzare il soggiorno in montagna preparandoci il desinare, faticando al nostro fianco.
Quella domenica 28 giugno 1998 dopo il pasto lasciai amici e parenti intenti in amabili conversazioni e mossi in auto
verso il valico Tre Croci ove lasciai la vettura per scendere a piedi verso la Santissima Trinità, un giorno quasi senza
nuvole, ventilato, piacevole.
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Quel pomeriggio durante il mio personale ringraziamento credevo che avremmo avuto nuovo sprone a continuare l’attività
fra i monti Simbruini, dove avevamo lasciato una promessa d’attività il 30 aprile 1994, mantenuta poi effettivamente per
cinque anni di fila, invece avremmo lasciato il Parco senza rimetterci piede.
Sulla via del ritorno mi soffermai fra i banchi alla ricerca di Luigi Palmieri con cui tirammo un bilancio sbrigativo di
quelle giornate del 1998 sorseggiando il suo caffè ristoratore; che nostalgia di quei tempi ripensarci oggi dopo 11 anni
trascorsi lontano impegnati in altre attività sul mare oppure in altri luoghi dell’Appennino.
Amata Vallepietra! Che bel posto ambìto come se fosse la mia località natia. L’amicizia nata nel corso degli anni ‘90
con persone d’animo generoso, che non volevo dimenticare, mi ha riportato più volte fra i monti Simbruini a passeggiarvi:
che malìa!
Altrettanto m’aveva stregato il paese di Filettino negli anni ’70.
L’anno successivo – nel 1999 - con la scusa di accompagnare un amico - Francesco Cecconi, che voleva visitare il
Santuario fuori stagione, ho compiuto una visita nostalgica a Vallepietra.
Andammo a trovare Natale Placidi nella sua casetta collocata nella boscosa verde valle del Simbrivio: prima però
andammo a prendere Luigi Palmieri, che incontro: quante impressioni da raccontarci …
. Poi tutti insieme facemmo due passi a piedi risalendo il vecchio sentiero che s’arrampicava verso il
Santuario della S.S. Trinità, che si percorreva un tempo quando non v’era ancora la strada per il valico Tre Croci.
C’era una pace su quello stradello in mezzo alla valle, non un rumore d’auto, solo stormire di fronde, richiami
d’uccelli ed abbaio di cani al nostro transitare davanti alle rare case.
Ci avvicinavamo all’ombra del monte Autore andando in direzione del gorgoglio delle acque stillanti in più rivoli
dai fianchi della montagna verso il fondovalle sotto Vallepietra; ricordo il chioccolìo d’un ruscelletto, che poi
si trasforma in fonte, discendere in una vena della roccia e l’acqua poi s’allarga in una vasca naturale sotto la
roccia formando una piscina di acque cristalline ove d’estate verrebbe il desiderio d’immergersi per un bagno
ristoratore.
Un sipario naturale di tralci di piante ed arbusti rampicanti fa ombra allo specchio d’acqua: là ci fermammo per un
po’ a discorrere come quattro vecchi amici e mi pare che Francesco scattasse un paio di foto-ricordo.
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Nel pomeriggio di quel giorno salimmo poi in pellegrinaggio solitario alla S.S. Trinità; era novembre inoltrato,
temperatura bassa ma il cielo si mantenne sereno per tutta la giornata, solo folate di freddo pungente scendevano
dalla cima del monte Autore verso il Santuario proteso sulla valle come ala d’un aliante.
Quell’anno 1999 invece il coordinamento all’interno del gruppo di BCL, SWL, CB ed OM entrò in crisi dopo 6 anni di
attività unitarie e già in gennaio si sfaldò, per cui il nostro gruppo di radioascolto grazie al coordinamento di
Marcello Casali, assorbita l’esperienza della manifestazione pluriennale delle "Giornate della radio in montagna a
Vallepietra", andò oltre e s’impegnò nell’organizzazione del convegno nazionale annuale dell’A.I.R. presso il Comune
di Monterotondo, che ebbe una notevole risonanza nel mondo del radioascolto e fu una fonte di molte soddisfazioni per
gli organizzatori con l’intervento di soci ed ospiti illustri al Convegno sul radioascolto da tutta Italia: Angelo
Brunero, IK1QLD, il prof. Alfredo Gallerati, Valerio Cavallo, presidente dell’A.I.R., Bruno Pecolatto, Elio Fior,
Francesco Clemente, Francesco Cecconi, speaker di Radio Hernica, il prof. Ezio Mognaschi, il ricercatore Flavio Gori,
Olga Versaci, I0VOK, presidente della Sezione ARI di Roma, Ugo Cartìa, I0CUT, segretario della sezione ARI di Roma,
Luca Ferrara, IK0YYY, presidente nazionale del CISAR, Bruno Ceccarelli, I0YCB, insegnante di radiotelegrafia, Lello
Lucarini, I0QI, segretario della sezione CISAR di Roma decano dei radioamatori a Roma, Alido Brinzaglia e Giuseppe
Papi con lo stand della Radio Vaticana, installato all’interno del Salone di ricevimento del Palazzo comunale di
Monterotondo; fra i soci furono presenti Angelo Santoni-Rugiu, Riccardo Milani, Giancarlo Vitaterna, Giancarlo Spagnoli,
Sandro Duca, Giancarlo Di Bella, Paolo Rossi, Eraldo Morici e Andrea Borgnino IW1CXZ.
Ricordo Ugo Cartia al microfono della sua radio mentre operava col nominativo speciale IU0AIR coniato appositamente
per questa occasione, realizzando diversi QSO.
Ricordo quel weekend così impegnativo: le giornate in cui si era svolto il Convegno, poi l’Assemblea generale
dell’Associazione con l’intervento sulla storia dell’Associazione Italiana Radioascolto, compiuto da Elio Fior con
alcune interessanti valutazioni, che registrai su cassetta e che qualche tempo fa ho riversato su CD audio, con il
progetto di riversamento digitale, che già ho spiegato qualche altra volta in precedenza, ed infine la mostra della
collezione di ricevitori e strumenti di Marcello Casali, che attirò l’attenzione di centinaia di persone, la domenica
sera ci accomodammo stanchi ma soddisfatti sulle casse che avrebbero dovuto essere riempite di lì a poche ore con la
montagna di oggetti in esposizione.
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Come BCL praticante da oltre 20 anni l’hobby del radiantismo, da ultimo calato a Roma dalla Toscana ove lavoravo,
avevo rivolto la mia attenzione alle montagne del centro Appennino nella convinzione, suffragata dalle prove in estate
in Alto Adige fra le Dolomiti che l’ascolto in quota era particolarmente interessante.
Attirato dalla natura incontaminata dei Monti Simbruini avendo preso contatto con tanti appassionati di radioascolto con
cui ci davamo appuntamento per incontri a tavolino grazie al collega Ennio Gironcoli a bordo del galleggiante del
Circolo Canottieri del Dopolavoro INA; cosicché nel marzo 1994 convenimmo con Riccardo Milani IØ4277RM, Sergio Ciattaglia
IØ5570RM, Claudio De Filippis IWØFGZ, Marcello Casali IØ3954RM, Paolo Rossi (BCL) e Flavio Ferrara (CB Falco) durante
una riunione tenutasi al galleggiante con la disponibilità
della Sezione Scacchi di cui allora era Presidente il collega Ennio Gironcoli, che militava nelle file degli
appassionati BCL, che sarei andato un paio di giorni in esplorazione nei monti Simbruini.
A Roma grazie alla mediazione di mia cognata Anna Maria Cerrocchi ero in contatto con un collega d’ufficio, che
all’epoca ricopriva la carica di Sindaco del comune di Vallepietra, Luigi Palmieri, la cui consorte Manuela Tardiola
era imparentata alla lontana con la madre di mia cognata Giovanna Tardiola; quando raggiunsi Vallepietra il 30 aprile
1994 Luigi mi presentò al Vigile Urbano Natale Placidi, perfetto conoscitore dei luoghi, che si rivelò particolarmente
utile alla causa del radiantismo sull’altipiano nel volgere degli anni; da subito fu disponibile quello stesso giorno
nonostante la mancanza di equipaggiamento invernale in presenza di un’ancora cospicuo manto di neve sull’altipiano
Campo la Pietra.
Da Vallepietra (quota m. 840) la strada all’epoca a fondo naturale saliva con un percorso di circa 7 km al valico
Tre Croci (quota m. 1.440) spartiacque sul crinale fra la valle di Pantano e la Macchia delle Campitelle.
Lassù vi era un piazzale il cui lato sud era sistemato a terrazza da cui lo sguardo può ammirare un panorama amplissimo,
che si stende dalle falde del Monte Autore in cui è incastonato da secoli il Santuario della Santissima Trinità giù giù
fino al paese di Vallepietra per risalire poi fino alle cime intorno agli Altipiani d’Arcinazzo.
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Montate le catene alla vettura andammo così Natale ed io quel 30 aprile verso l’altipiano Campo di Pietra alla quota di
circa 1.300m s/l/m, facendo una sosta presso il Rifugio S.A.I.F.A.R. di proprietà della Montedison, custodito da una
coppia di coniugi amici di Natale, che ci fecero entrare in un locale riscaldato offrendoci un caffè ristoratore.
Poi c’inoltrammo sull’altipiano attraversando la valle delle Cento Croci ove i pellegrini nei secoli precedenti avevano
messo a dimora quei simboli di sacra devozione ed ancora continuavano in occasione di straordinari pellegrinaggi e dopo
poco tempo raggiungemmo il Capanno Troili (quota m. 1.329), all’epoca solo un bivacco per i pastori, i mandriani e gli
escursionisti erranti fra i Monti Simbruini; posteggiammo la vettura sul davanti in un piazzaletto poco distante dalla
pista appena percorsa.
Mentre Natale mi illustrava l’antica cultura del luogo, le tradizioni locali, la difesa posta in atto per mantenere quel
territorio intatto e le carrarecce intorno percorribili con le vetture,
le jeep oppure a piedi, stesi rapidamente un’antenna filare che collegai al ricevitore portatile Panasonic, che avevo
all’epoca, e mi disposi ad effettuare all’aperto nell’androne del bivacco alcune prove di radioascolto, che giudicai
quasi subito positive vista la totale assenza di disturbi ed interferenze che erano d’intralcio in città: restammo
all’addiaccio circa un paio d’ore poi ritornammo al valico 3 Croci, da cui scendemmo a piedi al Santuario della
Santissima Trinità ove mia nonna Lella si era recata in pellegrinaggio negli anni ’50, come testimoniai un giorno
a Luigi Palmieri consegnandogli copia della cartolina del Santuario in B/n che nonna aveva inviata a zia Climene a
Montecompatri.
Dopo una sosta meditativa alla S.S. Trinità la giornata volgeva all’imbrunire: Natale ed io dovemmo risalire al
passo allora deserto nell’aria fredda e ventosa che nuovamente faceva presagire aria di neve lassù pure quel 30
aprile, scendendo al paese entrambi soddisfatti della camminata effettuata e contenti della conoscenza reciproca.
Tornato a Roma riferii l’esito del sopralluogo sull’altipiano Simbruino entusiasta della scoperta durante una riunione
d’appassionati di radioascolto, che nell’occasione tenemmo presso un locale di via Basento n. 100 che la Parrocchia
di S. Maria della Mercede ci mise a disposizione.
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Fui così convincente – a quanto pare – che gli amici si appassionarono all’idea di portare le radio in montagna che
decisero che una deputazione di BCL si sarebbe recata a Vallepietra per conferire col Sindaco con l’intento di ottenere
alcuni locali del Comune e l’uso gratuito del Bivacco Troili (all’epoca non era ancora rifugio) all’Amministrazione
del Parco Regionale dei Monti Simbruini nel comune di Jenne per un weekend.
Si costituì una rappresentanza di volenterosi con la voglia di realizzare un’attività fuori della città in un ambiente
tranquillo: tornammo così in montagna a Vallepietra il 21 agosto 1994; quel giorno scoprimmo fra gli abitanti del
luogo una curiosità benevola verso noi estranei ed una disponibilità ad aiutarci in maniera solidale mai più
riscontrata altrove.
Ricordo che andarono a questo sopralluogo (e feci da guida allora, ma quanto ero più giovane e pieno d’entusiasmo):
Riccardo Milani, Angelo Santoni-Rugiu (col fido ricevitore Grundig 700 Satellit), Piero Arca col figlio, Sergio
Ciattaglia; girai un piccolo reportage video nel paese di Vallepietra mentre gli amici parlavano co Luigi Palmieri,
sindaco, con la rappresentante della Pro Loco Pina De Carolis, con Natale Placidi all’epoca Comandante dei Vigili
Urbani di Vallepietra, ci presentò due suoi amici, che
nell’avvenire sarebbero stati due formidabili colonne delle nostre attività: Guido Tozzi e Pasqualino Romani.
Da ultimo Luigi Palmieri, Sindaco di Vallepietra, ci diede il suo benestare per organizzare un weekend di radiantismo
nel successivo mese di settembre 1994 così congegnato: una rassegna documentaria delle nostre precedenti attività di
radioascolto arricchita da una mostra d’apparecchi radio ed antenne surplus all’interno di alcuni locali utilizzati
dalla Banda Musicale Comunale e dall’Associazione Anziani del Comune di Vallepietra; una postazione radiofonica sotto
una tenda al valico Tre Croci e le nostre stazioni di radioascolto e ricetrasmissioni CB presso il Bivacco Capanno
Troili per la durata di circa 3 giorni dal pomeriggio del venerdì alla sera della domenica, formula consolidata in
tutte le nostre attività fino ad oggi; a coronamento dell’impegno per allietarci l’impresa Natale Placidi con i suoi
2 amici ed altri volontari avrebbe preparato una polentata per il pranzo domenicale secondo l’antica ricetta
Vallepetrana.
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Ci furono un pò di contrattempi nella 1^ attivazione mancando l’esperienza al gruppo così numeroso di muoversi alla
spicciolata fra giovedì e venerdì per il trasferimento dei materiali occorrenti con vetture e furgoni; a tavolino era
stato studiato un piano d’attività, ma molti di noi mossero alla spicciolata e per giunta con avverse condizioni meteo
nella giornata di venerdì e nella nottata fra venerdì e sabato.
La sistemazione per il giusto riposo dei tanti amici accorsi da tutto il Lazio, che si convogliarono nel Parco con tutti
i familiari al seguito, fu trovata degnamente presso la Casermetta Forestale e non bastando i letti molti di noi
trovarono ospitalità per le notti in abitazioni private che generosamente Vallepetrani ed anche Filettinesi nel paese
vicino misero a disposizione.
12 anni dopo nei pressi della località di Norchia nel territorio comunale di Vetralla in provincia di Viterbo la
domenica 18 giugno 2006 Luigi Zenobbi grande appassionato di radioascolto in compagnia di Giancarlo Spagnoli, vecchio
CB e grande esperto di DX radiantismo dagli anni lontani della mitica Vallepietra, avevano organizzato un radioweekend
presso il Bivacco dei Cacciatori: la mattina fu orchestrata una grande prova delle antenne che Francesco Del Mastro un
veterano del radioascolto appassionato enormemente di autocostruzione di antenne a quadro ed antenne loop di varie
misure e di tipologie particolari.
Difficile spiegare ai semplici radioascoltatori dei programmi FM nonché a tutti coloro che vivono in simbiosi con la
TV guardando i programmi trasmessi in analogico, col digitale terrestre o tramite il satellite da mane a sera la
nostra grande passione per l’ascolto delle emittenti, vicine relativamente, in OM ed in OL e quelle lontane che
trasmettono in OC (dai 12 ai 49m) ed in Bande Tropicali (dai 60 ai 120m) ma non è impossibile spiegare ai
radioascoltatori l’evoluzione di un interesse culturale spiegando che si può iniziare un ascolto differente sentendo
programmi emessi in lingua italiana da Broadcastings.
Confrontarsi poi con coloro, che usufruiscono di continuo di pacchetti SKY e delle tesserine prepagate per vedere
partite di calcio e qualche volta ma molto raramente film o documentari è proibitivo, fino a qualche anno fa ancora
alle fiere della radio e dell’elettronica essendo dietro il banco dell’A.I.R. = Associazione Italiana Radioascolto,
animato da “sacro zelo” ed inveterata passione decantavo le bellezze dell’ascolto delle trasmissioni di emittenti con
cui avevo alimentato il mio hobby che mi aveva consentito l’ampliamento dello studio delle lingue.
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Ricordo che alle fiere portavo un ricevitore della Philips con cui facevo ascoltare le trasmissioni della BBC, della
VOA, di Radio Moska, di Radio NHK-Japan in italiano, di REE in spagnolo, di Radio Canada in francese; illustravo le
stupende trasmissioni musicali messe in onda da Radio Sofia, dalla Voce di Grecia, da Radio Portugal, le canzoni USA
country-rock e folk rilanciate in Europa da Radio Luxembourg e poi da Radio Nederland, i walzer e le polke di Strass
trasmessi da ORF e Radio Budapest e ricordo ancora la canzone (Sotto i tigli) cantata Barbara
Kellerbauer a Radio Berlin, che mi aveva inviato un LP con la dedica dell’artista negli anni ’70 quando vivevo a
Bologna, chissà che fine ha fatto quel disco dopo tutti i traslochi da città a città.
Anni favolosi che appartengono ormai al mito del radioascolto e che non tornano più.
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Pubblicato sul WEb 8 giugno 2009
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