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INGEBORG BACHMANN: INCIPIT DI "SIMULTANEO" (da "Tre sentieri per il lago")

Boze moj! che piedi freddi aveva, ma questa doveva essere finalmente Paestum, qui c'e' quel vecchio albergo, il nome, che strano, mi tornera' subito in mente, ce l'ho sulla punta della lingua, soltanto non le veniva in mente, tiro' giu' il finestrino, con gli occhi sbarrati per la stanchezza guardo' davanti e di lato, cercava la strada che doveva svoltare a destra, credimi, te lo giuro, dico a destra. Allora era proprio il "Nettuno". Quando lui all'incrocio rallento' e accese gli abbaglianti, lei scopri' immediatamente l'insegna, illuminata nell'oscurita', fra una dozzina di altre insegne, cartelli di alberghi e frecce che portavano ai bar e agli stabilimenti balneari, mormoro', ma prima era completamente diverso, non c'era niente qui, assolutamente niente, ancora cinque o sei anni fa, ma no, ti assicuro, non e' possibile.

Udi' la ghiaia scricchiolare sotto le ruote e i sassi rimbalzare contro la carrozzeria, resto' accucciata al suo posto, si massaggio' il collo, poi si stiracchio' sbadigliando, e lui, tornando alla macchina, disse che purtroppo non c'era niente da fare, dovevano andare in uno degli alberghi nuovi, qui ormai non preparavano neppure i letti, non c'erano piu' clienti per i vecchi alberghi vicini ai templi, fra le rose e sotto le buganvillee, e lei ne fu delusa e sollevata, ma disse che la cosa le era assolutamente indifferente, stanca morta com'era.