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Terza tappa I pensieri sono oggetti di materia mentale | ||
Un mondo fatto di “materia mentale” Dopo aver concepito l’idea dell’astrale, si può dire che il mentale è di natura ancora più “sottile”, è un mondo costituito di “materia mentale”. I nostri pensieri sono oggetti costruiti dalla nostra mente, e non si distruggono. Il corpo mentale vive molto più a lungo dell’astrale, e, secondo alcuni, uno stesso mentale avrebbe più “incarnazioni” astrali.
Molte tradizioni riconoscono l’esistenza di un mondo in cui rimane come registrato quanto è stato pensato dagli esseri umani a partire dall’inizio dell’esperienza mentale sul pianeta. Diversi veggenti si spingono fino a questo deposito per farvi ricerche. Spesso viene chiamato Akasha, e si parla di “cronaca dell’Akasha”. Secondo alcuni avrebbe una collocazione fisica all’esterno dell’atmosfera, in corrispondenza di quella particolare struttura magnetica nota come “fasce di Van Allen”. Circolano leggende su esperienze mentali e visioni sperimentate dagli astronauti mentre attraversavano quella fascia di spazio. Tuttavia, se si tratta di materia mentale, non ha molto senso parlare di una sua collocazione nello spazio fisico e si deve ipotizzare che per contattarla sia sufficiente entrare in un particolare stato di coscienza. Il principio è sempre quello di rallentare i ritmi cerebrali quanto più profondamente è possibile. Questo è un grande strumento di benessere e di equilibrio interiore, è una chiave che apre a ciascuno delle porte dietro cui ciascuno trova quello che Dio ha preparato per lui. Quello che si trova è verificabile, salvo eccezioni, non nel confronto fra diversi ricercatori, ma nel confronto fra diverse ricerche condotte dalla stessa persona. Equilibrio, spirito critico, atteggiamento scientifico e apertura mentale senza limiti: queste semplici qualità devono essere attivate tutte contemporaneamente e la mancanza anche di una sola di esse può ridurre di molto i frutti della ricerca. Il pensiero per certi aspetti ci parla di cose morte, perché per comprendere la realtà ne seziona una faccia e la osserva. Steiner osserva che si può anche innestare il pensiero nel profondo dell’anima come germe vivente di una nuova realtà spirituale. Il pensiero-seme è quello che prende forza dall’alto (dal Sé) e la trasmette al basso, all’astrale. Si crea così un canale, uno strumento, per l’attuarsi di uno specifico volere. |