Introduzione
Nel Territorio della nostra città si potrebbero realizzare, con
costi bassi, un sistema aricolato di itinerari per lo sport per tutti, integrati con la
rete ciclabile realizzata dal comune di Roma, e dall'altro con i percorsi già esistenti,
nei grandi parchi urbani e nelle tenute agricole. Recuperare all'uso ecologico e sportivo
le stradine in disuso, le stradine che collegano i monumenti, gli argini dei fiumi, i
tracciati ferroviari abbandonati, gli stradelli in terra battuta presenti nei parchi
urbani e nelle ville storiche non dovrebbe essere un obbiettivo difficile da perseguire.
L'istituzione della fascia blu nel centro storico, la pedonalizzazione di alcune piazze
nella periferia, la chiusura domenicale dell'Appia antica, ecc testimoniano insieme al
piane delle certezze, la volontà del campidoglio di proseguire in questa direzione.
L'idea di realizzare un grande articolato di itinerari per lo sport per tutti, può
rappresentare un modo riformatrice per riqualificare la città, realizzando nelle aree
libere, una serie di percorsi e soste per tutti, dove l'elemento dominante è il
territorio con tutti i suoi aspetti storici culturali, ambientali.

Analisi degli Itinerari
Da uno studio e una ricognizione effettuata sul territorio dell'area
metropolitana, durata diversi anni, emerge, che la gra parte degli itinerari o percorsi,
presenti nel comune di Roma e nei suoi dintorni è composto in larga misura da campestri,
stradelli in terra battuta, tracciati agricoli, e ricalca in parte l'antica viabilità
etrusco romana. Questo articolazione dei percorsi, che segue in parte il vecchio sistema
viario utilizzato in epoche antiche, comprendeva anche le strade utilizzate per la
transumanza, e alcuni camminamenti minori, presenti sopratutto nelle grandi tenute
agricole. Questi tracciati generalmente seguivano le stesse caratteristiche
geomorfologiche del territorio che attraversavano, e si dividevano in percorsi
pianeggianti, quelli vicino alle zone costiere, percorsi semicollinari, quelli a ridosso
delle zone vulcaniche, quelli agricoli, presenti sopratutto nelle grandi tenute, e quelli
fluviali che costeggiavano i fiumi o torrenti. Spesso questi tracciati avevano anche
diversi diverticoli o tracciati secondari che servivano a collegavano l'asse viario
principale con il piccolo centro rurale o una residenza. Ogni epoca corrisponde ad un tipo
di sistema stradale diverso, per le esigenze delle popolazioni che le utilizzavano. I
popoli antichi, utilizzavano per i loro spostamenti, i vecchi camminamenti ricavati dalle
strade di trasumanza. Gli etruschi invece per i loro spostamenti utilizzavano oltre ai
tracciati della transumanza i percorsi naturali che costeggiavano torrenti o fiumi o
strade scavate nel tufo, in zone inpervie, come testimomiano le classiche tagliate. Le
strade romane che erano finalizzate solo alla conquista e al controllo del territorio a
livello militare, dovevano essere dritte e facilmente accessibili per raggiungere in tempi
brevi una determinata zona. Col passare dei secoli questo sistema viario è stato inparte
inglobato nel attuale sistema moderno, mentre un'altra parte è andata dispersa, tra mille
frazzionamenti e lottizzazioni o sepolta nel cemento della civiltà dei consumi, della
speculazione edilizia. Oggi in alcuni tratti è possibile ricostruire i tracciati che
percorrevano i nostri avi, poichè alcune tracce e camminamenti vari, sono rimasti, magari
nascosti da qualche rovo, o semplicemente sepolti. Attualmente è stato esplorato solo una
minima parte di questo articolato di strade, poichè oltre a vari problemi a volte è
difficile individuare, questi tracciati, perchè occorre molta pazienza, spirito
d'avventura e saper leggre le carte topografiche.
Caratteristiche del Territorio del
Comune di Roma
L'espazione urbanistica a macchia di leopardo, del territorio
dell'area metropolitana, dovuta a politiche uranistiche di saccheggio dell'ambiente, a
determinato in certe zone un massicio sviluppo urbanistico, sopratutto nelle zone
privileggiate e in nelle vicinanze dei grossi tracciati viari. Solo grazie alla
mobilitazione degli ambientalisti ha permesso di salvaguardare, intere aree naturalistiche
che altrimenti sarebbero state compromesse, permettendo cosi, di individuare un sistema di
itinerari. Per realizzare questo progetto si potrebbe, per esempio, utilizzare come
itinerari principali, i cunei verdi che partendo dalla periferia, penetrano sin dentro la
città. Questi cunei o barriere verdi tra il centro e l'agro romano, si trovano in quasi
tutto il quadrante radiocentrico della città. Infatti, a nord c'è il tevere e il sistema
dei parchi di veio e dell'insugherata , a ovest le zone agronaturalistiche di castel di
guido a sud l'appia antica, a est le zone a ridose dell'aniene e delle tenute del
cavaliere e come collegamento con il mare il tratto del tevere a sud. L'elemento dominante
che caratterizza questo sistema viario di itinerari o percorsi sono gli aspetti ambientali
storici e artistici che compongono il territorio e l'idea di una riqualificazione sociale
e culturale dell'urbe, attraverso la realizzazione, di percorsi e soste per tutti nelle
aree libere, è una prima risposta positiva per una città che si avvicina alle soglie del
terzo millennio.
Individuazione degli itinerari
Il lavoro di individuazione dei percorsi o degli itinerari presenti
nel territorio dell'area metropolitana, iniziato una decina di anni fà è stato difficile
perche, oltre alle continue mutazione del territorio e alla chiusura di diverse strade,
non esistono indicazioni precise su percorsi più o meno conosciuti. Solo in qualche caso
sporatico e isolato esistono piccole segnalazioni, installate dall'ufficio ambiente del
comune di Roma, nella zona di Macchiagrande, nel Pineto, nella Caffarella ecc. Eppure la
campagna romana, che in certi casi penetra fin dentro la città con grossi cunei verdi
come quelli dell'Appia Antica, di Veio, del Tevere ecc offre diverse possibilità di
percorrere a piedi in bicicletta o a cavallo numerose stradine in terra battuta o
carrareccie il territorio dell'area metropolitana.
Il Fiume Tevere
Gli argini del tevere sia a nord che a sud della città, se
utilizzati come assi viari pricipali offrono la possibilità di collegare, con tutta una
serie di camminamenti o tracciati minori, tutte le zone interessanti a livello storico
ambientale presenti nel teritorio comunale, utilizzando anche parte di tratti ciclabili,
come quello trealizzato da comune che collega ponte marconi con la località di
mezzocamino. C'è da segnalare che è in corso di realizzazione il progetto di una
ciclabile, tra p. sublicio e p. marconi.
Castel di Decima e L'agro
Laurentino
L'area della piana tra Castel di Decima, Castel Romano e la zona
agricola della laurentina sono ricche di numerose stradine e sentieri utilizzati dagli
antichi e collegavano questa zona alla fascia costiera di Pratica di Mare, come
testimoniano, alcuni tracciati minori che conducevano ad alcuni insediamenti etrusco
romani dove sono scoperti diversi ritrovamenti di materiale antico. Nella zona tra la
laurentina e la ferrovia esistono una serie di camminamenti che costeggiano il tratto
feroviario e si collegano con gli stradelli della tenuta di spregamore sin sotto pomezia.
Nella valle di trigori tra i campi sportivi della Roma e alcune ville esistono tutta una
serie di stradelli che si collegano con l'area agronaturalistica della piana di decima.
Altri tratturi si segnalano ai lati pontina nuova, prima di spinaceto.
L'Appia Antica
L'Appia Antica ricca di numerose emergenze storiche archeologiche
conosciute in tutto il mondo potrebbe diventare un grande itinerario che permetterebbe il
collegamento tra il centro storico, fino alle grandi tenute agricole del Divino Amore, e
ai Castelli Romani. Attualmente sono in corso i lavori di interamento del raccordo per
dare continuità alla regina viarum. Dall'appia antica partono tutta una serue di
diverticoli minori che si collegano passando nella zona dell'acqua fresca, la tenuta del
fioranello e i casali di san paolo, il tutto immerso in un ambiente unico nel suo genere.
Castel di Guido e Maccarese
Nella fascia costeria a nord di Roma tra castel di cuido e il mare
sono presenti numerose carrareccie e campestri conservate in buono stato che permettono il
collegamento, attraverso le tenute di prati madonna e castel malmone, con Roma utilizzando
gli argini del Tevere a sud della città. A nord invece l'area di castel di guido, si
potrebbe collegare con i territori agricoli di Santa Maria di Galeria, passando per gli
stradelli agricoli che corrono nelle vicinanze dell'arrone. Un collegamento minore, verso
il mare e il castello di torrimpietra, è rappresentato dai tratturi agricoli delle tenute
delle pagliete e tre deneri.
Marcigliana e Tor San giovanni
Nella zona della Marcigliana e di Tor San Giovanni insieme ad altre
tenute agricole a vocazione agricola esistono ancora tutta una serie di strade
interpoderali utilizzate per scopi agricoli le quali rappresentano un sistema viario di
itinerari naturalistici che si snodano fino ai paesi di Monterotondo e Mentana, passando
per fondi adibiti al pascolo. e boschi, come quello di Trentani. Gli stradelli di questa
vasta tenuta inoltre si potrebbero collegare anche con la valle del tevere, ma grossi
impedimenti dovute a recinzioni continue e sbarramenti bvari impediscono o quasi qualsiasi
attraversamenti di inrte aree. Piccoli tratturi però esistono nella valle del tevvere tra
il raccordo e il bivio per monterotondo, sono spesso traciati che attraversano l'are o si
snodana accabto al tracciato ferroviario.

Il Grande Itinerario di Veio
A nord di Roma c'è il grande cuneo verde di veio un area di circa
20.000 ettari divenata recentemente parco regionale. All'interno di questa immensa zona
verde che si estende dalla valle del Tevere fino alle colline di Campagnano e Sacrofano,
esistono numerose stradine bianche e campestri che collegano il centro della città
utilizzando la pista ciclabile di castel giubileo, le valli del Cremera e della Valchetta
con la zona etrusca. Questi camminamenti sono possibili, poichè a tutt'oggi ancora ci
sono i vecchi percorsi legati alla transumanza o i tracciati dell'agro romano rimasti
quasi intatti. Inoltre esistoino tutta una serie di percorsi minori o diverticoli, come
quelli presemti nella zona del sorbo, nella zona dell'acqua viva, nelle zone a ridosso
della flaminia nei pressi delle tombe di pietra pertusa e di santa cornelia.

Fiume Aniene e Tenuta del
Cavaliere
Nella zona est della città tra la Tiburtina la Casilina e la
Prenestina, a causa della forte espansione urbanistica, è stato difficile individuare
tratti di campestri e strade bianche collegabili tra loro. Esistono però lungo la via
Tiburtina aree agricole come quella del Cavaliere e di Lunghezza che si collegano tra
loro, utilizzando tutta una serie di camminamenti presenti nelle aree golenali
dell'Aniene. Altri percorsi o tratturi agricoli esistono all'interno della Tenuta della
Collalatina e a ridosso di via Ponte di Nona non percorribili per la presenza di sbarre e
cancelli.
In preparazione: Ville Storiche - Classificazione
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