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Veio

 

TIPO ITINERARIO

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DIFFICOLTA'
PARTENZA Isola Farnese (Cassia Km. 17)
LUNGHEZZA Km 6
CARATTERISTICHE

Percorso privo di difficoltà

NOTIZIE STORICO - AMBIENTALI

 

Le memorie storiche, legate alla città di Veio, testimoniano la grande densità di siti monumentali che, assieme al carattere selvaggio della natura, hanno costituito motivo di fascino e attrazione, fin dai tempi lontani, di studiosi e viaggiatori. L'abitato di Veio era localizzato nei pressi del circondario del piccolo Borgo Medievale di Isola Farnese, tra il Fosso della Valchetta (l'Antico Cremera) il Fosso Piordo, e il suggestivo Pianoro di Piazza d'Arme, dove era situata l'acropoli. Veio che era delimitata da ripidi versanti tufacei i quali rendevano difficile l'accesso alla città, era una delle città più fiorenti di tutta l'Etruria Meridionale, ne rimane testimonianza le diverse statue ritrovate nel Santuario di Apollo, ed in altre località ora conservata nel Museo Nazionale di Valle Giulia. Nel 396 a.c. l'abitato etrusco venne discrutto dai romani dopo circa 10 anni di duro assedio, la città venne saccheggiata mentre i veienti sopravvissuti vennero deportati, e ridotti a schiavi della nobiltà romana. Segnali di ripresa della cittadina si verificarono sotto l'Imperatore Augusto che attuò la politica di recupero e di rilancio a livello agricolo dei centri vicino Roma. Nel Tardo medieoevo si andò spopolando del tutto, finchè la cittadina venne definitivamente abbandonata, e i suoi abitanti si rifugiarono ne centri circostanti. I ruderi più importanti si trovarono sparsi un po' in tutto il comprensorio Veiente ricordiamo tra questi Ponte Sodo, una galleria lunga forse più di 50 metri scavata rettangolarmente nel tufo, per il passaggio dell'acqua, i cui resti si trovano all'estremo settore nord ovest della città. Il sistema del collegamento viario di Veio era molto articolato e pemetteva il collegamento tra la città con roma e gli altri centri Etruschi. Le strade più antiche seguivano sempre, tracciati naturali ,come quelle per le città etrusche del nord tra cui Nepi, Vulci, Tarquina, quella per Capena e le strade che conducevano a Roma.

NOTIZIE SUL PERCORSO

L'itineraio proposto per questa passeggiata archeologica, attraversa un ampio tratto della campagna alle porte della città in un ambiente storico,, di notevole pregio naturalistico che in parte conserva le caratteristiche del territorio. Il fondo stradale è abbastanza buono tranne alcune tratti di attraversamento di campi agricoli e quelli un po' fangosi verso Ponte Sodo e i Colombari che presentano alcni tratti fangosi a causa delle piogge, recenti. Si consiglia scarpe comode o quelle da trekking