Iperbole: costruzione n. 4
La costruzione qui proposta (fig. 3.10) parte dalla conoscenza delle lunghezze dei due semiassi. Sia quindi a la lunghezza del semiasse focale o trasverso e b quella dell'asse ad esso perpendicolare. Entrambi i valori saranno rappresentati nella costruzione da due slider. Pertanto,
- definiti gli slider a e b variabili nell'intervallo [0,10],
- tracciamo due rette c e d mutuamente perpendicolari nel punto A.
- Quindi, con lo strumento Circonferenza-dati centro e raggio, tracciamo una circonferenza e di centro A e raggio a
- ed una seconda f con lo stesso centro e raggio b.
- Definito un punto E sulla prima circonferenza,
- sia g la semiretta di origine A per E
- e F l'intersezione di questa con la seconda circonferenza.
- Disegniamo quindi le rette tangenti h e i alle due circonferenze, rispettivamente nei punti E ed F.
- Le retta h incontra la retta c in H mentre
- la retta i interseca c nel punto I.
- Tracciata la perpendicolare j a c per H,
- con lo strumento Compasso disegniamo la circonferenza di centro H e raggio pari alla lunghezza del segmento FI.
- I punti J e K di intersezione di quest'ultima circonferenza con la retta j sono i punti dell'iperbole cercata: per una prima conferma visiva è sufficiente chiedere la visualizzazione con
- lo strumento Luogo per J e K al variare di E sulla circonferenza e.
Figura 3.10. iperbole10.ggb.
Deduzione dell'equazione canonica e rappresentazione parametrica
La costruzione sopra permette di giungere facilmente all'equazione canonica dell'iperbole ma soprattutto ad una sua rappresentazione parametrica.
Figura 3.11. iperbole11.ggb.
Difatti, sulla base della similitudine dei triangoli rettangoli △AIF∼△AHE (fig. 3.11), possiamo scrivere la proporzione AIAF=AHAE⇒AIb=AHa essendo AE=a e AF=b. Ne deriva che AI=baAH. D'altra parte il teorema di Pitagora applicato a △AIF fornisce pure AI2=AF2+FI2=b2+FI2 per cui inserendo la (2) in quest'ultima, abbiamo (baAH)2=b2+FI2. Se ora associamo alle originarie rette perpendicolari, c e d, gli assi di un sistema cartesiano di origine A (fig. 3.11), risulta che l'ascissa dei punti K e J è AH=x mentre il valore assoluto delle rispettive ordinate è rappresentato dalle lunghezze dei segmenti HK=HJ=|y|. Poiché per costruzione HK=FI è pure FI=|y| e l'equazione (4) diviene (bax)2=b2+y2. Svolto il quadrato e diviso per b2 ne deriva l'equazione canonica \begin{equation}\bbox[border:1px solid red,15px,#ffffcc]{{x^2\over a^2}-{y^2\over b^2}=1.}\end{equation}
Per dedurre una rappresentazione parametrica dell'iperbole introduciamo l'angolo \alpha=\angle\,DAE (fig. 3.12) che, affinché la costruzione abbia significato, deve soddisfare alla condizione \alpha\not=\bigl\{\pm{\pi\over 2}\bigr\}.
Figura 3.12. iperbole12.ggb.
Poiché \begin{equation}{FI\over AF}=\tan\alpha\end{equation} dato che \triangle AIF è retto in F e, come detto FI=y, risulta \begin{equation}{y\over b}=\tan\alpha\quad\Rightarrow\quad y=b\tan\alpha.\end{equation} Per l'ascissa x=AH osserviamo che in \triangle AHE \begin{equation}{AE\over AH}=\cos\alpha\end{equation} per cui \begin{equation}{a\over AH}= \cos\alpha\quad\Rightarrow\quad AH=x={a\over\cos\alpha}.\end{equation} Se infine ricordiamo la definizione di secante, \sec\alpha=1\,/\cos\alpha, la rappresentazione parametrica cui siamo giunti si può riassumere nelle equazioni \begin{equation}\bbox[border:1px solid red,15px,#ffffcc]{\cases{x={a\over\cos\alpha}=a\sec\alpha\cr \cr y=b\tan\alpha.\cr}}\end{equation} Nella figura 3.13 che segue abbiamo riportato la coppia di equazioni parametriche utilizzando il comando Curva[]: in particolare il comando inserito dalla barra è Curva[a sec(α), b tan(α),α,-π/2,π/2]. Abbiamo inoltre aggiunto, sempre dalla barra di inserimento \begin{equation}\hbox{gli asintoti}\ \ y=\pm{b\over a}x,\qquad \hbox{le rette}\ \ y=\pm\, b,\ x=\pm\, a,\qquad\hbox{i vertici}\ \ V(\pm\, a,0),\qquad \hbox{e i fuochi}\ \ F(\pm\sqrt{a^2+b^2},0)\end{equation} grandezze tutte dipendenti dalle lunghezze dei semiassi a e b rappresentati dai corrispondenti slider.
Figura 3.13. iperbole13.ggb.