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Nella letteratura specialistica italiana la sigla ONG (Organizzazione Non Governativa) indica entità non appartenenti al
settore pubblico che operano nel campo della cooperazione
internazionale senza scopo di profitto. Si tratta quindi di un
sottoinsieme del cosiddetto terzo settore che include, secondo Ranci [22],
organizzazioni caratterizzate da:
- Natura giuridica privata
- Divieto di distribuzione degli utili
- Erogazione dei servizi a favore dell'intera collettività e
non dei soli membri
Oltre a queste
caratteristiche, che accomunano un gran numero di entità dalle
finalità estremamente variegate, nella percezione italiana delle
ONG è presente l'elemento della cooperazione e della solidarietà.
Per quanto diverse come attività e aree di azione, esse presentano
un fondamento etico comune (a differenza di buona parte delle
organizzazioni for profit e delle altre ONP, Organizzazioni No-Profit ) che è il
riconoscimento del funzionamento imperfetto degli attuali
meccanismi economici e di relazioni internazionali e
conseguentemente la volontà di lavorare per il superamento delle
differenze tra Nord e Sud del mondo attraverso la ricerca di
rapporti equi tra popoli, culture e sessi, la promozione di uno
sviluppo autogestibile dall'interno che permetta di giungere ad
una autonomia e indipendenza. Sono organizzazioni che a volte si sviluppano in
Italia (o comunque nel Nord del mondo), svolgendovi
prevalentemente le attività di fundraising, di reclutamento di
volontari, di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, di
contrattazione con le autorità governative a vari livelli. Ma
l'attività operativa vera e propria si svolge nel Sud del mondo
comportando problematiche ancora diverse di collaborazione con la
popolazione locale, di rapporti spesso conflittuali con i governi
locali, di rispetto di culture diverse. Le principali fonti di
finanziamento sono spesso le istituzioni nazionali e
sovranazionali, anche se non mancano i contributi da parte di
imprese e privati (anche se si dà maggiore enfasi al lavoro
volontario piuttosto che ai contributi finanziari). Le principali
aree di azione delle ONG sono secondo il COCIS (Coordinamento delle Organizzazioni non governative
per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo)[4]:
- Il rispetto
dei diritti umani attraverso il sostegno alla democrazia e alla
pace nei paesi in cui sono messe a rischio
- Sviluppo ecosostenibile. Le ONG operano per realizzare una
società sostenibile dal punto di vista ambientale attraverso
queste strategie:
- Promozione della biodiversità
- Autosufficienza alimentare
- Valorizzazione dell'ambiente
- Valorizzazione del ruolo della donna e rimozione degli
ostacoli alla parità
- Soddisfacimento dei bisogni fondamentali, principalmente nei
campi della salute e dell'educazione
- Sviluppo delle economie locali attraverso l'utilizzo di
:
- Tecnici e personale locale
- Tecnologie socialmente accettabili
- Settori innovativi e che favoriscano la cooperazione
piuttosto che la competizione
- Comunicazione e informazione: accesso a mezzi di
comunicazione da parte delle classi svantaggiate, passaggio da una
fruizione passiva ad una interattiva dei media. Produzione di
informazione alternativa.
- Educazione allo sviluppo: si svolge nei paesi avanzati ed
è volta a promuovere i valori della solidarietà, della pace, della
cooperazione e della tolleranza in particolare nelle nuove
generazioni.
La World Bank [3] definisce così le ONG:
E' quasi impossibile dare una definizione semplice delle ONG a
causa dell'estrema differenza tra esse. Includono gruppi e
istituzioni che sono interamente o in gran parte indipendenti dai
governi e hanno obbiettivi umanitari o cooperativi e non
commerciali. Sono entità private in paesi industrializzati che
operano per lo sviluppo internazionale; gruppi indigeni
organizzati su base regionale o nazionale; cooperative in piccoli
villaggi. Includono associazioni religiose e filantropiche che
utilizzano fondi privati per lo sviluppo, distribuiscono cibo e
servizi di pianificazione familiare e promuovono
l'organizzazione delle comunità locali, associazioni locali,
gruppi di donne e associazioni pastorali. Anche i gruppi di
cittadini che influenzano la politica e la consapevolezza sociale
sono ONG.
Altre definizioni
mettono a fuoco aspetti differenti come la democrazia e la
flessibilità nell'organizzazione interna, l'indipendenza dal
controllo esterno, sia di partiti politici che di governi. Per
una panoramica completa si veda NGO café (Appendice C).
La World Bank nel rapporto NGO - World Bank Collaboration [3](NGO corrisponde alla sigla italiana ONG, in inglese Non Governmental Organization) propone questo tipo di classificazione:
- ONG operative il cui scopo primario è la progettazione
e la realizzazione di iniziative relative allo sviluppo.
- ONG di opinione che promuovono a vari livelli una determinata causa o
movimento di opinione.
Naturalmente queste due
categorie non si escludono a vicenda, anzi nella maggior parte dei
casi sono presenti entrambe le componenti. All'interno delle ONG
operative possiamo ulteriormente distinguere, in base all'area di
attività:
- Organizzazioni che operano a
livello locale all'interno di una definita comunità in un'area
geografica ristretta (CBO Community Based Organizations).
- Organizzazioni nazionali che
operano in un determinato paese in via di sviluppo.
- Organizzazioni internazionali che hanno tipicamente sede in un
paese già sviluppato e svolgono la loro opera in più PVS (Paesi in Via di Sviluppo).
Le CBO hanno in genere natura e scopi diversi rispetto agli
atri tipi. Le grandi organizzazioni ricevono fondi da governi,
entità sovranazionali (ONU, World Bank, ecc..), privati e
forniscono servizi, sviluppano progetti e conducono ricerche. I
destinatari di questi servizi sono tipicamente le piccole
organizzazioni, formate da coloro che ne hanno bisogno (piccole
cooperative, associazioni di produttori, gruppi di donne). Ciò
permette di avere un riferimento istituzionale verso i beneficiati
dei progetti. Le CBO possono, per esempio, essere consultate
durante la preparazione degli interventi per assicurare che gli
obbiettivi riflettano i reali bisogni della comunità, per implementare
parti di progetti a livello locale, per ricevere fondi per progettare
e sviluppare singoli sub-progetti. Molte ONG nazionali e
internazionali collaborano con le CBO fornendo loro fondi, servizi
e assistenza tecnica, svolgendo un importante ruolo di mediazione
con organismi di grandi dimensioni.
Poiché la natura e la
qualità di ogni singola organizzazione varia moltissimo è
estremamente arduo fare generalizzazioni che colgano aspetti
fondamentali di tutta la categoria, tuttavia il rapporto sopracitato individua alcuni punti di forza e debolezza che la World Bank ha rilevato nel corso della sua lunga collaborazione con le ONG:
Punti di forza:
- Forti legami con la comunità
in cui operano
- Esperienza di lavoro sul campo
- Capacità
di innovazione e adattamento
- Organizzazione interna
democratica che favorisce la partecipazione
- Visione di lungo
termine che promuove lo sviluppo sostenibile
- Efficienza in termini di costi (impegno volontario)
Punti di debolezza:
- Limitata esperienza
manageriale e finanziaria
- Bassa forza istituzionale
- Scarsi livelli di autosufficienza
- Mancanza di
coordinamento e comunicazione fra diverse organizzazioni
- Interventi su piccola scala
- Difficoltà di comprensione di
un contesto sociale ed economico più vasto rispetto a quello in
cui operano
Negli ultimi trent'anni le ONG sono diventate un importante realtà nel campo dello sviluppo internazionale. La crescita del loro numero e della loro dimensione è
avvenuta esponenzialmente a partire dalla seconda metà degli anni 70. Dal 1970 al 1985 gli aiuti distribuiti dalle ONG internazionali sono cresciuti di dieci volte. Nel 1992 hanno gestito 7,6 miliardi di dollari.
Oggi è stimato che il 15% del totale degli aiuti internazionali passi attraverso di loro. Le statistiche
sul numero delle ONG sono notoriamente inaffidabili, ma la World Bank [3] stima che il numero totale delle ONG nazionali sia compreso tra 6000 e 30000.
Per le CBO il numero dovrebbe essere superiore alle centinaia di migliaia.
In Italia esiste la possibilità per le ONG di richiedere un
riconoscimento ufficiale di idoneità al Ministero degli Affari
Esteri attraverso cui si può accedere ai finanziamenti
governativi per la realizzazione dei progetti di cooperazione. Le
organizzazioni che hanno ricevuto questo riconoscimento sono
attualmente 129. Il SOCI (Servizio di Orientamento Cooperazione Internazionale) del Comune di Milano ha catalogato buona parte di queste organizzazioni [25], individuando alcuni filoni specifici della realtà italiana:
- ONG di volontariato
"classiche" dove prevale l'impegno personale come testimonianza
sociale.
- ONG che realizzano progetti di cooperazione a
breve-medio termine o in situazioni di emergenza, con utilizzo di
diverse categorie di personale.
- ONG che si appoggiano a partner locali nel Sud finanziandone i progetti senza invio di
volontari.
- ONG specializzate in studi, ricerche e formazione
di personale italiano o proveniente dai PVS.
- ONG che realizzano attività di sensibilizzazione e informazione sui temi
dello sviluppo e della cooperazione.
Le ONG quindi si trovano a fare da ponte tanto tra il settore pubblico e
privato, cercando (e potenzialmente avendone gli strumenti) di
trarre le cose migliori da entrambi i settori. Ma esse realizzano
anche un'altra importante funzione di giunzione : che è quella di creare
scambio e comprensione tra Nord e Sud del mondo, cercando di
diminuire il divario, soprattutto sul piano economico ma
anche su quello culturale attraverso i valori della pace e della
solidarietà.
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1999-10-19