Breve introduzione all'Economia dei Costi di Transazione di Oliver Williamson

Fabio Tinelli Roncalli

Sommario

In questa relazione si dà spiegazione di alcuni concetti cardine di questa teoria. Esamino la natura dei costi di transazione, gli attributi delle transazioni e le due forme alternative di organizzazione, mercato e gerarchia.

1 I costi di transazione

Quando ha luogo una transazione, ad esempio lo scambio di un bene tra produttore e consumatore verso il pagamento di un prezzo, oltre ai costi di produzione tradizionalmente considerati dalla teoria classica come determinanti del prezzo, sorgono altri prezzi che determinano il modo in cui la transazione viene gestita. Tali costi di transazione si possono dividere in due categorie:

Costi ex-ante
Nascono prima che la transazione abbia luogo, ad esempio i costi per scrivere il contratto, per raccogliere informazioni sulla controparte, per predisporre strutture in grado di risolvere eventuali controversie e così via.
Costi ex-post
Si hanno per mettere in atto gli accordi, sorgono in seguito alla stipulazione del contratto.

L'economia dei costi di transazione cerca di spiegare alcuni classici problemi (perché nascono le imprese? Qual è la dimensione ottima dell'impresa? Perché esiste il fenomeno del'integrazione verticale? Come si spiegano contratti non standard?) facendo riferimento ai costi di transazione: l'impresa sceglierà la forma di governo che minimizza tali costi, e se essi sono superiori ai benefici la transazione semplicemente non avverrà.

2 Fattori umani

Williamson fa alcune assunzioni sul comportamento umano che, una volta combinati, discostano significativamente la sua teoria da quelle precedenti. Gli esseri umani sono opportunisti e limitatamente razionali. Opportunismo significala ricerca del proprio interesse anche attraverso mezzi sleali come l'inganno, l'astuzia, la mancata rivelazione d'informazioni. Si discosta significativamente dalle teorie classiche che vedono un uomo sì egoista ma incapace di ingannare come pure dalle teorie utopistiche (ad esempio quella dei team) che vedono le persone spogliate di qualsiasi movente egoistico e tendenti al conseguimento di un fine comune. Un individuo la cui razionalità è limitata, segue un comportamento , appunto, razionale cioè volto alla massimizzazione del proprio interesse ma nel far ciò trova un ostacolo nella sua incapacità di prevedere ex-ante tutti gli stati del mondo che si potranno verificare ex-post. Di contro un individuo dotato di razionalità perfetta (quello assunto dall'economia classica) non incontra tali limiti cognitivi ed è in grado di scegliere ex-ante la decisione massimizzante. Al versante opposto sta l'individuo comportamentale che agisce secondo un certo schema di comportamento che non prevede alcun tipo di massimizzazione.

3 Attributi delle transazioni

Sono identificate tre caratteristiche che non dipendono dall'identità delle persone che effettuano la transazione bensì dalla transazione stessa. Si tratta di:

Specificità
La transazione può comportare investimenti specifici che perdono in parte o del tutto il loro valore al di fuori di essa. Tale investimento può essere in impianti, ma anche in risorse umane, know-how o informazioni. Un esempio è quello dell'azienda che investe nella formazione dei dipendenti, oppure dell'impresa che localizza i propri impianti vicino a un fornitore. Tali investimenti sono generalmente più efficienti rispetto ad investimenti alternativi general-purpose (cioè adattabili anche a transazioni differenti) ma hanno lo svantaggio di poter generare un effetto di lock-in, imponendo pesanti perdite nel caso di uscita dal contratto

Frequenza
Indipendentemente dalle caratteristiche della singola transazione è rilevante se essa avviene una volta sola oppure viene ripetuta spesso. In quest'ultimo caso le parti saranno più propense a tutelarsi, introducendo dei meccanismi di governo sofisticati.

Incertezza
L'incertezza deriva dalla razionalità limitata. Per alcune transazioni che presentano determinate caratteristiche (Ad esempio lunga durata nel tempo, oggetto difficilmente valutabile e asimmetrie informative) è più difficile prevedere in anticipo tutti gli stati del mondo ex-post. Di conseguenza aumenteranno i costi legati alla stesura dei contratti e al governo successivo del rapporto.

4 L'organizzazione delle transazioni tra mercato e gerarchia

Quando siamo in presenza di accordi che non prevedono nessuna possibilità di adattamento successivo non prevedibile in fase di scrittura del contratto, tali transazioni possono essere agevolmente organizzate secondo il modello classico del mercato (contratti classici). Quando è prevista la presenza di terzi che godono di una certa discrezionalità (ad esempio i contratti che devolvono la risoluzione delle controversie ad un arbitro) abbiamo contratti trilaterali. Se le parti hanno relazioni successive ma contano sul proprio mutuo accordo per adattare il contratto agli eventi imprevisti, abbiamo un contratto bilaterale. Quando infine una parte si sottomette all'altra obbligandosi a fare ciò che essa comanda entro determinati limiti, stabiliti in parte dal contratto, in parte dalla legge, nasce la relazione gerarchica (Impresa-dipendente, impresa controllante - impresa controllata). Quale sarà la modalità organizzativa scelta tra le precedenti dipende da due attributi delle transazioni, specificità e frequenza. Se non vi sono investimenti specifici, allora in ogni caso si potranno sempre stipulare contratti classici. Non ci sarà nessuna penalità per l'uscita dal contratto, e tale possibilità rende inutile la creazione di sofisticati meccanismi di governo. Se la specificità esiste in grado moderato occorre distinguere la frequenza delle transazioni: nel caso di elevata frequenza un accordo bilaterale può essere vantaggioso, intervengono considerazioni legate alla reputazione, entrambe le parti non hanno interesse a rompere il rapporto. Se la frequenza è bassa può essere necessario l'intervento di un terzo garante (contratti trilaterali). Se abbiamo elevata specificità diventa necessario, soprattutto nel caso di elevata frequenza, passare ad una struttura gerarchica: il rischio di fallimento dell'accordo e la conseguente perdita degli investimenti spingerà in particolare la parte che ha investito maggiormente a unificare la struttura acquisendo pieno controllo sull'altra. Sarebbe naturale chiedersi perché allora tutte le transazioni non vengono gestite attraverso una struttura gerarchica. La risposta è che essa presenta alcuni svantaggi relativi all'efficienza (incentivi a basso potenziali contrapposti agli incentivi ad alto potenziale tipici del mercato) : si presume difatti che se una parte è legata all'altra da una relazione di mercato in cui è direttamente responsabile e remunerato non in modo fisso ma in base all'output, tenderà a produrre in modo più efficiente.

Riferimenti bibliografici

[1]
O. Williamson The economic institutions of capitalism. The Free Press 1985