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THIS IS ONLY MY FANTASY'S DREAM
AND A VIRTUAL DIGITAL ELABORATION OF SOME IMAGES
Nikon F5 Digital
Sogni mostruosamente proibiti...
testo e fotoelaborazioni di Andrea de Prisco
Inutile nasconderlo. Alla fotocamera digitale dei miei
sogni ci penso (giorno e notte!) da lunghissimo tempo. Se fossi il presidente
della Nikon Corporation non esiterei a promuovere di corsa la progettazione
e la realizzazione di una fotocamera digitale atta a soddisfare le aspettative
anche degli utenti più esigenti. E, per quanto possa sembrare anacronistico,
immaginerei la nuova fotocamera "ad uso promiscuo", digitale
o tradizionale a seconda del dorso installato. Una fotocamera sicuramente
reflex, con messa a fuoco automatica, mirino intercambiabile, concepita
per utilizzare obiettivi e accessori standard, dotata di otturatore elettronico
e sofisticato controllo esposimetrico per esporre correttamente le pellicole
fotografiche tradizionali. Quando
l'utente, per necessità o per semplice voglia, decide di passare
al digitale, non dovrà far altro che installare al posto del dorso
tradizionale quello elettronico, dotato internamente di un sensore CCD
e esternamente di un display a cristalli liquidi a colori da utilizzare
sia per visionare le immagini precedentemente scattate, sia per verificare
al volo l'esposizione impostata automaticamente dalla fotocamera. Per salvare
le immagini, il medesimo dorso digitale potrebbe ospitare un alloggiamento
per schede di memoria PCMCIA da 10 o 20 megabyte, oppure un piccolo hard
disk rimovibile per un'autonomia di ripresa ancora maggiore. Le immagini
potrebbero essere salvate in formato JPEG, ma con un livello di compressione
non eccessivo, per evitare perdite di dettaglio visibili ad occhio nudo.
Come sensore CCD opterei naturalmente per un formato "pieno"
24x36 mm in modo da non falsare l'angolo di campo degli obiettivi a corredo.
Utilizzerei un sensore da almeno tre milioni di pixel per risultati, pur
lontani da quelli ottenibili con la pellicola fotografica (una diapositiva
24x36 riesce a registrare qualcosa come venti milioni di punti!), comunque
sufficienti per ottenere stampe più che dignitose da una moderna
stampante a getto di inchiostro di buona qualità.
Nelle
mie elucubrazioni mentali digital fotografiche, ho anche elaborato un semplice
schema di interpolazione dei pixel col quale ottenere una buona risoluzione
reale a partire dai tre milioni di pixel disponibili sul sensore CCD. E'
noto, infatti, che i sensori CCD sono solo monocromatici: non sono direttamente
sensibili ai colori ma leggono solo variazioni di luminosità. Per
realizzare sensori a colori è necessario filtrare secondo il consueto
schema RGB della sintesi additiva i singoli pixel di cui è composto
il dispositivo di lettura. Tre milioni di pixel, tre milioni di microfiltri
RGB, depositati singolarmente sugli elementi di lettura. E non è
fantascienza: pensate che l'eccezionale dorso digitale Dicomed BigShot
per Hasselblad conta la bellezza di 16 milioni di pixel e, nella versione
a colori dello stesso, quest'ultimi sono ad uno ad uno rivestiti da altrettanti milioni di microfiltri RGB. Considerato poi che nella regione del verde
il nostro occhio ha la sua massima sensibilità, dei tre milioni
di pixel disponibili la metà esatta (scegliendoli in disposizione
a scacchiera, vedi figura) li filtrerei utilizzando un pigmento verde a
banda moderatamente ampia. Abbiamo quindi un milione e mezzo di pixel per
acquisire, in pratica, l'informazione luminanza della scena ripresa.
Considerata
poi la disposizione a scacchiera dei pixel verdi, l'interpolazione dei
punti mancanti appare assai semplificata: in ogni punto dove non è
presente un pixel di questo colore ne troviamo ben quattro nelle sue immediate
vicinanze. Lo stesso è possibile per il terzo colore da interpolare:
ad esempio dove è presente un pixel blu, nel suo intorno (sempre
secondo lo schema in figura) troviamo anche quattro elementi filtrati in
rosso, e dove c'è un filtro di questo colore troviamo nelle sue
vicinanze ben quattro elementi filtrati in blu (oltre ai consueti quattro
tasselli verdi). Lo stesso, anche se in misura ridotta, avviene per interpolare i colori rosso e blu nei punti dove è disponibile un elemento con
filtratura verde: in questo caso (tenete sempre d'occhio la figura in basso)
abbiamo nelle vicinanze due punti rossi e due punti blu disposti rispettivamente
in orizzontale e in verticale.
PS:
non correte a prenotare l'incredibile Nikon F5 Digital che vedete illustrata
in questa pagina. Fa parte del sogno, è solo frutto della mia fantasia
e della potenza esplosiva dell'elaborazione digitale delle immagini. Se
poi in Nikon vogliono accogliere il mio invito, sono perfino disposto a
cedere gratuitamente l'idea...
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