LOOP TEMPORALE

di Valter Di Dio



Ce l'ho fatta, ho trovato il modo di costruire una macchina del tempo e infrangere l'ultima barriera della conoscenza.

Sono stupito del fatto che in realtà sia una cosa così semplice, e, soprattutto che nessuno ci avesse ancora pensato. Eppure è banale.

Basta partire dal presupposto che non ci sono infiniti universi paralleli (come nei racconti di fantascienza), e che non è possibile tornare indietro ad uccidere il proprio padre, e tutti gli altri simili paradossi con cui gli scienziati ci spiegano l'impossibilità della cosa.

Il tempo è uno solo! E se non potete tornare indietro a fare qualcosa che lo muti è semplicemente perchè... non lo avete fatto!

Tutto qui. Se decideste oggi di tornare indietro ad uccidere Hitler quando era in fasce, pur con tutte le precauzioni e i piani che potete fare non ci riuscireste: infatti Hitler non è morto da bambino ed è diventato quello che è diventato. Magari altre azioni sono state compiute dai viaggiatori del tempo e, visto che sto per realizzare la macchina, ce ne sono stati di sicuro (notate il verbo al passato!); ma queste azioni fanno parte della nostra (e della loro) storia per cui nessuno si accorgerà mai che sono state ottenute con degli "anelli temporali".

Adesso vi state chiedendo come è fatta e come funziona; beh, come funziona non lo so, non ci capisco nulla di fisica, matematica e cose simili, io sono un Logico. Ma so come farò a costruirla: con la logica! Ho deciso che una volta realizzata la macchina del tempo, come prima cosa, tornerò indietro di vent'anni, e consegnerò tutti i piani costruttivi a ... "me stesso".

Fra qualche tempo qualcuno busserà alla la porta, e mi troverò davanti un me stesso un bel po' più vecchio con un fascio di carte sottobraccio che mi dirà semplicemente - Ecco qui le carte che aspettavi, non credo che ci rivedremo, ma ti aspetta un bel po' di lavoro. Ciao.-

Naturalmente perchè ciò avvenga dovevo essere assolutamente deciso a tornare indietro (altrimenti non si innescherà il loop) per cui mi serve un qualcosa di ufficiale. Dopo averci pensato un po' ho deciso che un contratto sarebbe andato bene e allora mi sono recato da un notaio per sottoscriverlo. Purtroppo però la legge italiana non contempla contratti con se stessi (neppure se più vecchi) e così, alla fine, ho ripiegato su una soluzione più semplice ma altrettanto sicura.

Ho scritto un racconto ed ho fatto in modo che fosse pubblicato su una rivista.

Naturalmente il racconto è questo che state leggendo, e ....

Scusate, bussano alla porta. E credo di sapere chi sia.